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Direi che il tema centrale di questa collezione non è tanto l'amore, quanto la sua decadenza: Dubus ci offre uno scorcio crudelmente onesto della vita di coppia, del tradimento e delle sue ragioni, della capacità di convivere con se stessi pur consapevoli di ferire di la persona che amiamo. In questi scorci di vita quotidiana i protagonisti si cibano dell'amore che ricevono pur non traendone alcun nutrimento; sono, fondamentalmente, soli e perversamente felici di esserlo. Adoro come l'autore riesca ad immedesimarsi in entrambi i sessi, in uomini squallidi e schiavi dell'adulterio, in donne irrequiete e schiave dell'alcool. Ciascuno di loro è ingordo e prende dalla vita ciò che può, in modo spesso errato e solo in apparenza soddisfacente. E i luoghi: aeroporti, case deserte, case sporche, case di passaggio. Rispecchiano a pieno la psiche esausta e contorta dei personaggi e a modo loro prendono vita, luoghi sicuri per antonomasia che si trasformano in prigioni o teche di museo, in cui nulla cambia. Una raccolta splendida e ben curata, sicuramente non da leggere in un momento particolarmente felice della nostra vita: la prosa tagliente di Dubus spinge inevitabilmente all'autoanalisi.
Non perdete tempo leggetelo
Recensioni
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Anzitutto un consiglio: procuratevi una bottiglia di qualcosa di alcolico per leggere Voli separati, altrimenti, all’ennesimo drink che si versano i personaggi, potreste rischiare una crisi di astinenza. Ma se troverete un sacco di alcol nei racconti di Dubus (editi per la prima volta nel 1975) – e solitudini e matrimoni consumati intorno al gesto di riempirsi un bicchiere – per fortuna non troverete gin tonic aromatizzati al cardamomo o al pepe rosa. Tutto cio` che oggi sembra essersi inutilmente affinato nell’abitudine a bere, non ha subito cambiamenti nelle abitudini sentimentali. Ci amiamo e ci tradiamo come allora, ci interroghiamo sul senso del matrimonio e, nonostante il divorzio non sia piu` uno stigma sociale, continuiamo a subirlo come un fallimento esistenziale.
Per questo i racconti di Dubus, letti oggi, hanno la forza di metterci in crisi con una sorta di violento nitore, come quando riguardiamo le immagini del nostro passato e ci sembra di scorgere in un dettaglio la possibilita` di una scelta, prima che diventasse una conseguenza. E se questi personaggi possono immaginare adulteri tragici mentre si sbronzano e addirittura si accendono una sigaretta su un aereo, a noi spetta una certa facilita` nel consumarli mentre disquisiamo sulla marca della tonica in un locale sterilizzato dagli odori. Il dolore che resta e` probabilmente lo stesso.
Voto 4/5
Recensione di Veronica Raimo
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