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Pubblicato per la prima volta nel 1906, Voto di sangue è il sequel de La Primula Rossa. Emma Orczy torna per raccontare un nuovo capitolo delle avventure dell’inafferrabile Primula Rossa, l’eroe “reazionario”, fiero oppositore della barbarie rivoluzionaria nel nome dell’Ancien Régime.
«Mi è stata spesso posta la domanda: “Ma come ti è venuta l’idea della Primula Rossa?”. E la mia risposta è sempre stata: “È stata la volontà del Signore”. E a voi moderni, che forse non credete come credo io, dirò: “Nella catena della mia vita ci sono stati così tanti anelli, tutti incentrati nel portare a compimento il mio destino”. E nulla può essere così meraviglioso come costruire il destino di un uomo o di una donna» - Emma Orczy
Francia, 1784. Paul Déroulède è un borghese entrato a far parte degli ambienti aristocratici in virtù della sua ricchezza, senza però esserne davvero accettato. Durante una serata mondana, a causa di una parola fuori posto, viene coinvolto in un duello che costerà la vita al suo avversario, il giovane Visconte de Marny. All’inizio del regno del Terrore, nell’estate del 1793, la Francia è cambiata e le origini borghesi di Déroulède gli sono valse la fiducia del popolo: il cittadino-deputato, grande benefattore, è infatti molto stimato. Un uomo gentile, pronto a rischiare la propria sicurezza e quella delle persone a lui care per salvare una ragazza di origini aristocratiche che si è attirata la furia della folla e accoglierla in casa sua. Ma Juliette, la ragazza, l’aristo, è la sorella del Visconte de Marny e ha solennemente giurato davanti a Dio che avrebbe fatto ogni cosa in suo potere per uccidere Paul Déroulède, o perlomeno provocarne la rovina. E nei giorni in cui la ghigliottina continua a reclamare nuovo sangue, mentre il popolo esulta furioso, non sembra affatto difficile mantenere questo giuramento. Quando però Juliette incontra la persona che ha odiato per un decennio, scopre che questi è un uomo buono e compassionevole. Ma il suo voto è solenne e non può più tirarsi indietro.Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Secondo episodio de Le avventure della Primula Rossa. Un giuramento, un tradimento e un amore forse impossibile sono gli ingredienti di questa nuova avventura ambientata negli anni del Terrore, a Parigi. Madama ghigliottina taglia teste a volontà, la baronessa Orczy stupisce per i colpi di scena soprattutto nel finale ma relega la Primula Rossa a un ruolo di comparsa. Bello ma meglio il primo volume.
Secondo capitolo delle avventura della brillante Primula Rossa, che qui sembra avere quasi un ruolo di secondo piano rispetto alla vicenda principale vissuta dai due protagonisti Déroulède e Juliette. La Orczy riporta nuovamente il lettore ai tempi bui del regno del Terrore, quando in Francia era la ghigliottina a decidere il destino di ogni persona: la fluidità della scrittura e la descrizione di atmosfere, caratteri e paesaggi permette una completa immersione nell'anno 1793, ma soprattutto si riescono a vivere, fino quasi a farli propri, i segreti, le insicurezze e i dubbi dei personaggi. La bravura della scrittrice, che utilizza un linguaggio semplice e un ritmo abbastanza serrato, è proprio quella di presentare la vicenda come fosse immediatamente svolta davanti agli occhi del lettore, per cui è facile immaginare i protagonisti muoversi nelle diverse scene quasi fosse un film, ed è possibile provare empatia anche verso i personaggi apparentemente minori come la giovane serva Anne Mie. L'inafferrabile Primula Rossa poi, giunge quale deus ex machina del racconto, a ricordarci che anche a quel tempo qualcuno ancora teneva alla vita umana. Per appassionati di romanzi d'avventura su sfondo storico, per chi rilegge ancora la saga dei Moschettieri di Dumas, consiglio vivamente di recuperare il primo capitolo per leggere insieme tutto d'un fiato anche questo secondo capitolo.
Nonostante per certi versi ci sia ancor meno di azione rispetto al primo, questa seconda avventura de La Primula rossa a me è piaciuta di più. Emma Orczy immerge tutta la storia nel clima di sospetto, di delazione e di terrore che ha caratterizzato la presa di potere dei sanculotti che, per accelerazioni progressive, volle fare terra bruciata del passato religioso, culturale e civile della Francia, e praticò sistematicamente, come metodo di lotta politica, l’annientamento dell’avversario, inteso come aristocrazia e borghesia moderata, esercitando il potere in modo totalitario. Certo, siamo lontani da libri in cui le avventure dilagano e l’azione rende tutto più appetibile. In realtà, in una cornice storica solo abbozzata, ciò che è messo al centro del racconto sono le storie sentimentali dei protagonisti. Il riscatto a seguito di un tradimento era presente nel primo e c’è anche in questa seconda avventura. Voto reale 2 stelline e mezzo
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