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L’incredibile racconto della prima deportazione ad Auschwitz e delle donne che ne furono vittime.
«Libri come questo sono essenziali: ci aiutano a conservare la memoria di eventi che non dovrebbero essere mai dimenticati.» – Caroline Moorehead, autrice di Un treno per Auschwitz
«Heather Dune Macadam colloca la prima deportazione ufficiale per Auschwitz in un ruolo di primo piano nello studio dell’Olocausto. A queste donne viene così ridata la dignità individuale, nel racconto dell’orrore della vita quotidiana del campo di concentramento.» – Rochelle G. Saidel, fondatrice e direttrice del Remember the Women Institute
Il 25 marzo del 1942, circa un migliaio di donne ebree nubili lasciarono Poprad, in Slovacchia, per salire a bordo di un treno. Ignare di ciò che stava per accadere loro, piene di speranza e orgoglio patriottico, indossarono i vestiti migliori, confidando nel futuro. Erano entusiaste all’idea di aiutare il proprio Paese lavorando in fabbrica, come era stato loro annunciato. Invece vennero condotte ad Auschwitz. La storia della prima deportazione ufficiale per il temibile campo di concentramento è poco conosciuta, eppure estremamente rilevante al giorno d’oggi. Le vittime di quel 25 marzo non furono oppositori politici o ribelli partigiani. Furono donne inermi e giovanissime, inviate verso una morte certa. Lo straordinario lavoro di ricerca di Heather Dune Macadam racconta questa ignobile pagina di una delle fasi più buie della storia dell’umanità attraverso interviste alle sopravvissute, testimonianze storiche e approfondimenti di chi ha studiato la vicenda, imponendosi così tra le letture imprescindibili sull’Olocausto.
Giovani donne per bene, che fino a quel momento avevano vissuto nel calore della propria famiglia, si ritrovano depredate della loro vita. Costrette a lavori, orari e situazioni disumane. La paura fa parte della loro quotidianità, con il terrore delle camere a gas, di essere uccise dai cani, dalle kapò, dalle SS. Questa è una storia sconosciuta, io stessa nonostante abbia letto molto sull'argomento non ne ero a conoscenza, non è riportata nei libri di scuola e ancora meno è presente in internet. E' impossibile riassumere tutto ciò che l'autrice, Heather Dune Macadam, nelle sue profonde e straordinarie ricerche, insieme alle interviste di alcune sopravvissute, è riuscita a scrivere. 𝐋𝐞𝐠𝐠𝐞𝐫𝐞 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐨 𝐥𝐢𝐛𝐫𝐨 𝐝𝐚 𝐯𝐨𝐜𝐞 𝐚𝐥𝐥𝐞 𝐯𝐨𝐜𝐢 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐬𝐨𝐩𝐫𝐚𝐯𝐯𝐢𝐬𝐬𝐮𝐭𝐞 𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐜𝐡𝐢 𝐧𝐨𝐧 𝐜𝐞 𝐥'𝐡𝐚 𝐟𝐚𝐭𝐭𝐚.
Ad oggi poco si è parlato delle donne, delle bambine e delle adolescenti nei campi di concentramento. Questo libro raccoglie varie testimonianze che la scrittrice cuce assieme secondo un filo conduttore, affrontando anche argomenti tabù come le mestruazioni e le mutande che venivano contrabbandate all'interno dei campi, ed affronta anche l'argomento degli esperimenti di sterilizzazione iniziati ancor prima l'arrivo di Mengele. iNDIMENTICABILE è il racconto delle sopravvissute della MARCIA DELLA MORTE.
Contenuto drammatico inimmaginabile sfortunatamente vero.
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