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In questo stimolante saggio François Ansermet e Pierre Magistretti, l'uno psicoanalista, l'altro neurobiologo, prendono la rincorsa per il "misterioso salto" freudiano, disegnando i punti di contatto tra psicoanalisi e neuroscienze. Con elegante abilità espressiva e ricchezza di contributi specialistici da entrambi i campi di competenza, i due autori individuano il trait d'union nel fenomeno della plasticità neurale, già riconosciuta alla base dei meccanismi della memoria e dell'apprendimento, che renderebbe possibile la creazione di una traccia duratura da parte dell'esperienza. L'ipotesi proposta è che esista un parallelismo fra la traccia sinaptica e la traccia mnesica che verrebbe lasciata dalla percezione ai diversi livelli, consci e inconsci, della vita psichica. Il concetto di plasticità, che implica la possibilità di rimodellamento delle reti neurali, getta così nuova luce sull'eterna contrapposizione tra determinismo genetico e determinismo ambientale e, in ultima istanza, sul dilemma che vede contrapposte l'eziologia organica e l'eziologia psichica dei disturbi mentali, abbozzando l'intrigante ipotesi che l'individuo possa essere geneticamente determinato a non essere geneticamente determinato. Secondo gli autori, una percezione esterna, di per sé neutra, lascia una traccia, o un significante, che si associa a uno stato somatico e assume quindi una connotazione emotiva. L'ipotesi è che si formino nel tempo nuove tracce derivanti da percezioni successive, che si possono associare tra loro e dare origine a nuovi significanti, dalla connotazione emotiva sempre più slegata dall'esperienza percettiva originaria, creando così uno scenario fantasmatico inconscio in grado di influenzare l'esperienza emotiva e l'esistenza individuale. Attraverso il lavoro analitico, il soggetto può accedere al suo personale scenario, prendendo consapevolezza dei significanti celati in quest'associazione di tracce, e liberarsi dalla coercizione esercitata dalla realtà interna inconscia. Il tentativo di incontro tra modello psicoanalitico e meccanismi neurobiologici, elaborato dagli autori nel corso della trattazione, viene proposto con passione, ma sempre con cautela, sia perché a tutt'oggi la ricerca scientifica necessita di ulteriori e solide conferme, sia per l'avveduta consapevolezza che sovrapporre campi tanto vasti rischia di snaturare e svalutare entrambi nella dimenticanza dei loro stessi fondamenti.
Ilaria Bonoldi
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