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Anno edizione: 2020
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Un romanzo che ci mette di fronte a domande profonde e attuali sul nostro rapporto con il corpo, l'altro, l'identità e l'accoglienza.
«L'opera di Catherine Lacey si colloca nell'ala più provocatoria della letteratura americana di oggi, e finora "A me puoi dirlo" è il suo romanzo più acuto e penetrante» – The Times Literary Supplement
«Per chi ama la letteratura che mette in discussione i parametri convenzionali di cos'è un personaggio e come va sviluppato, questo è un libro da non perdere. Fra gli scrittori si parlerà per anni del modo brillante in cui riesce a scardinare certi preconcetti sull'identità del personaggio e la credibilità del narratore» – Los Angeles Review of Books
«Uno splendido romanzo, scritto benissimo e piacevolmente conciso. Non sottolineerò mai abbastanza quanto sia dolce, rapido e avvincente nel suo procedere, e con quanta raffinatezza sia cesellata la prosa ad ogni pagina» – Lionel Shiver, The Financial Times
«Romanzo che attinge contemporaneamente al pozzo profondo della fantascienza e della letteratura gotica del Sud degli Stati Uniti [...], "A me puoi dirlo" riesce a non apparire derivativo grazie alla forza della sua prosa, apparentemente semplice ma lirica [...] Una bellissima meditazione sulla natura dell'identità, del peccato e della comunità che dovrebbe attirare più lettori verso l'opera di questa magnifica scrittrice» – Chicago Review of Books
In un paesino di provincia arriva una persona sconosciuta. Gli abitanti la trovano addormentata sulla panca di una chiesa, dove si è fermata a cercare riparo durante la notte. Ha un'età giovane ma indefinita, la pelle di un colore diverso dalla loro, e a prima vista è impossibile stabilire di che sesso sia. Capisce la loro lingua, ma si rifiuta di parlare e raccontare la sua storia. La comunità, unita da una forte fede religiosa, si dichiara pronta ad accoglierla: ma sarà in grado di farlo davvero? Nei sei giorni successivi (quelli che precedono l'annuale «Festival del perdono», una tradizionale cerimonia di catarsi collettiva), gli abitanti del paese tenteranno in tutti i modi di fare i conti con questa figura inerme ed enigmatica che li lascia continuamente in scacco, e finiranno per essere loro a mettere a nudo i propri sentimenti più profondi, le proprie paure, le proprie ipocrisie. Sfuggendo alle ipotetiche «verità» di tanta narrativa autobiografica, uno dei migliori talenti della nuova narrativa americana scrive un romanzo breve fantasioso e provocatorio che ci mette di fronte a domande profonde: siamo capaci di accogliere l'altro senza farlo rientrare nelle nostre categorie di interpretazione del mondo? È possibile relazionarci fra esseri umani prescindendo dalle caratteristiche corporee? È più facile aprirci con chi non ci mette di fronte un'identità precostituita?
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Un libro pazzesco, lirico, potente, ammaliante. I monologhi sono una miniera di tesori: emozioni, pensieri, punti di vista, dubbi, sfaccettature delle varie menti umane si succedono in un flusso continuo e ipnotico. La figura che ascolta tutto in silenzio, che non vuole essere definita e delimitata, che risuona senza suono, che canalizza il meglio e il peggio di chi la avvicina, è memorabile e indimenticabile. Che ognuno l'abbia immaginat* alla sua maniera la rende talmente polimorfa da diventare immortale. Siamo unici, siamo fuori da qualsiasi etichettatura, siamo ovunque chiunque
Bello il tema, noiosissimo il libro, non sono riuscita a finirlo.
Se non lo diciamo a noi stessi chi siamo, vuol dire che siamo senza identità.
Recensioni
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