L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Promo attive (1)
A piedi nudi ballano i santi. Relazioni umane e paesaggi naturali nella pratica artistica site specific
di Silvia Cegalin
Come un piede nudo che, stando a contatto con la terra genera flussi di forze ed energie, così l’artista, attraverso l’atto di spogliarsi e rinunciare agli artifici, alle ideologie e alle sovrastrutture, si arrende alla naturalità degli eventi, divenendo (quasi) un tutt’uno con essa. Titolo quindi molto pertinente, quello di A piedi nudi ballano i santi, in cui Silvia Petronici cerca di ritrovare le caratteristiche autentiche e genuine che compongono l’atto artistico, eclissando volutamente le componenti artefatte e materialiste sintomo di un mercato dell’arte sempre più rivolto a mercificare piuttosto che valorizzare.
L’arte, scrive Petronici, è il luogo per eccellenza degli scambi. Ogni opera d’arte genera una relazione e un’alterazione degli stati precedenti che conduce alla formazione di un nuovo sguardo e anche di una rinnovata concezione di sé. Ora, ciò che appare interessante è constatare come tali “scambi” avvengano in due dimensioni parallele ma strettamente intrinseche: lo scambio tra gli esseri umani (come il rapporto tra artista/curatore e/o artista/pubblico), e lo scambio che tutte le persone coinvolte nell’evento artistico attuano con lo spazio fisico che li ospita.
Questi due percorsi assumono nel libro un’importanza strategica soprattutto alla luce del fatto che l'autrice, dopo studi in filosofia, cura in modo indipendente progetti artistici site and audience specific, e di arte partecipata, ossia di eventi pubblici in cui gli spettatori (che non possono più essere considerati tali) sono interamente coinvolti nella realizzazione del processo creativo.
Riprendendo la teoria dell’estetica relazionale di Nicolas Bourriaud che pone come fulcro il principio intersoggettivo, diretto, in questo preciso contesto, ad attuarsi in un totale e attivo coinvolgimento sul campo del curatore, Petronici evidenzia come nell’arte non possano esistere zone da lasciare deliberatamente in disparte o da ignorare, perché - come asseriva anche Felix Guattari - l’arte ha a che fare, o meglio, c'entra con la vita.
Recensione completa su Alfabeta2
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore