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Anno edizione: 2023
Anno edizione: 2022
Anno edizione: 2022
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Un grande magazzino, un gatto, un desiderio. Non serve altro per cambiare la tua vita.
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Mi sembrava partito bene, ma col passar delle pagine ammetto di aver usato questo libro come sonnifero. Non sono una grande amante della letteratura giapponese, ma ogni tanto ne leggo qualcuno perché apprezzo la "modalità zen" con cui sono scritti. Questo più che zen è un'anestesia. Adorando i gatti speravo che il protagonista fosse un micio, figura che invece viene richiamata solo ogni tanto come una sorta di talismano dei grandi magazzini. In realtà la storia è appunto incentrata intorno a questo negozio, di cui alla fine del libro sappiamo vita, morte e miracoli. Dettagli assolutamente non interessanti e che rendono pesante e noiosa tutta la lettura. Nell'insieme, non mi è piaciuto.
Il libro segue la vita di diversi dipendenti di un vecchio centro commerciale in una cittadina del Giappone. Dalla sua fondazione, neglia anni del boom economico del dopoguerra, si narra una leggenda secondo la quale nel centro commerciale si aggirerebbe un gattino bianco che può avverare i desideri. Ma è rarissimo da vedere. Gli ingredienti per un libro dolce e delicato ci sono tutti. Se mi soffermo solo sulle storie narrate quello che ne emerge è una grande delicatezza nel trattare anche storie di forte dolore, in perfetto stile giapponese. Il vero problema del libro è come il tutto viene narrato. Innanzitutto il tempo verbale: non riesco a digerire le narrazioni al passato prossimo. E poi la presenza di dettagli eccessivi e ripetizioni continue che portano il libro a circa 300 pagine quando con la metà si poteva esprimere benissimo il concetto. Alla fine do 3 stelle grazie a quel senso di dolcezza che mi ha lasciato addosso e perché la storia in sé è molto carina, ma per la narrazione sarebbe da 2
🐱Ebbene purtroppo questo libro si è rivelata l'ennesima conferma che questo genere non sia nelle mie corde, molto semplicemente perchè amo le letture che mi trasmettono spensieratezza, che mi trasportano in un avventura, invece qui è un continuo susseguirsi di "casi umani", ogni persona ha un trauma e una storia tragica da raccontare. 🐱Infatti le lacrime sono sfuggite a cascata che il problema della desertificazione quasi quasi stava sparendo. 🐱Purtroppo la scrittrice è molto lenta e prolissa, descrivendo perfino i turni, i pasti e tante altre cose assolutamente inutili, messe probabilmente lì solamente per allungare il sugo, in sostanza a parte le parti importanti che hanno la durata esatta di due pagine l'uno massimo, purtroppo quest libro a mio gusto e giudizio è assolutamente da bocciare
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