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Interessante raccolta, a 40 anni di distanza, di testimonianze dei fiorentini, noti o sconosciuti, che vissero, il 4.11.1966, l’esondazione dell’Arno e l’alluvione della loro città. Esperienze diverse fra loro, accomunate da quei giorni di pioggia, freddo e difficoltà, che compongono un mosaico di storie curiose, divertenti o tragiche ma sempre vere e genuine. C’è chi ha visto l’alluvione da un attico sul lungarno, colpito dall’irreale silenzio, chi ha goliardicamente approfittato del fatto di essere rimasto isolato in una soffitta con due avvenenti americane, l’uomo che sciacqua accuratamente le sue bustine di profilattici recuperate dal fango, pensando alle fredde notti con la moglie senza luce e riscaldamento, chi si precipita a mettere in salvo l’auto nuova, chi lotta invano nella melma x salvare la merce del proprio negozio, fino a morire di crepacuore. Tutti ricordano gli “angeli del fango”, studenti giunti da tutto il mondo x aiutare a salvare i capolavori d’arte sommersi dall’acqua e dalla mota, non solo x solidarietà ma anche x amore dell’avventura, precursori della grande rivoluzione di società e di costume del ’68. Questo libro mi coinvolge anche sul piano personale: infatti abitavo a Genova durante l’alluvione del ’70, disastrosa come quella di Firenze x la popolazione, ma meno nota xché Genova non è una città d’arte. Non posso che concordare sul fatto, ricordato da alcuni testimoni, che si parlò molto del Cristo di Cimabue e dei libri antichi, ma poco dei morti e della gente che nella catastrofe aveva perso tutto. Ci furono, come sempre, solidarietà e meschinità, ma l’alluvione rimane comunque un ricordo indelebile x chi l’ha vissuta.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Abbiamo raccolto i ricordi di alcuni concittadini, illustri e meno illustri, unendo le memorie del presidente a quelle del barbiere sotto casa, in un collage di rimembranze genuine, di storie vere, schiette, dolorose e divertenti, importanti e semplici.
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