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Un adulterio, il romanzo di Albinati, che vede protagonisti Erri e Clementina, mette al centro della storia il desiderio e la passione. Quello che Erri e Clementina vivono è solo il bisogno di perdersi l'uno nell'altro per un weekend lontano da tutti, da un matrimonio e da una famiglia. Un adulterio consumato in un weekend caratterizzato da giorni bellissimi che non si ripeteranno perché l'amore ha bisogno di legami, vincoli, progetti per durare ed essere preservato.
Una prosa elegante, talora vagamente dannunziana/pascoliana, un contenuto credibile, con contrattempi che non arrivano mai al dramma, una morale scontata: nel complesso un libro gradevole, un modo piacevole per trascorrere due o tre ore, ma nulla di più.
il romanzo breve racconta un adulterio consumato con passione e dalla passione nell'arco di un fine settimana incantato e tuttavia già percorso dal tarlo del dubbio. A parte la trama, che sembra scontata, ma potrebbe non esserlo, è pesante l'andatura didascalica delle parti introspettive, a cui si aggiungono le riflessioni arzigogolate del narratore onnisciente.
Recensioni
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Il vento dell'accelerazione soffiò i capelli intorno alla sua faccia e le ciocche più lunghe palpitarono sugli occhi e le coprirono la bocca. Le punte scorciate pochi giorni prima avevano un sapore amaro. Nell'istante in cui il marinaio dalla risicata maglietta bianca aveva recuperato a bordo la gomena di attracco senza intingerla di una sola goccia, con un gesto da virtuoso, e dalla banchina il suo collega portuale, manovrandone le cime, aveva fatto impennare e girare su se stessa la passerella, come se fosse impegnato a domare un alto cavallo bianco, Clementina avvertì tutta insieme la sensazione di distacco dalla terraferma, qualcosa di piacevole quanto pericoloso. Bastò che la poppa dell'aliscafo, rombante, si allontanasse con un brusco scarto dal molo, bastarono quelle poche braccia d'acqua scura tra il cemento e l'imbarcazione a formare un'immagine irreparabile, come se si fosse scavata una voragine, e via, già in mare aperto, la terra inghiottita dalla caligine del mattino e nessuna possibilità per chi si era imbarcato di rimettervi piede per mesi o anni, alla stregua di quelle navi che non torneranno a casa prima di avere la stiva piena.
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