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La relazione fraterna è un legame unico. Unica è, anzitutto, la sua durata: si tratta del legame che può accompagnare più a lungo di tutti gli altri la nostra vita. Ed unica è la sua intensità. Un’intensità positiva fatta di coesione, di reciprocità, di vicinanza emotiva che rappresentano una “stella polare” per altre relazioni. Pensiamo al signiÀcato speciale dell’aggettivo “fraterno” e di espressioni di senso comune come “è un fratello/una sorella per me”, che riserviamo agli amici speciali con cui siamo cresciuti e che consideriamo parte di noi stessi e della nostra cerchia familiare “stretta” dove ci sentiamo al sicuro, a casa. Possiamo sentirli o vederli di rado, ma sappiamo che ci sono e a ogni incontro è come se ci si fossimo visti la sera prima: il dialogo è profondo, ci capiamo al volo e possiamo raccontarci errori, paure e debolezze senza paura di essere giudicati. “Fraterni” sono il dialogo, il legame, i sentimenti che molti Padri della Chiesa hanno invocato e continuano a invocare come condizione di pace e di bene comune parlando ai propri fedeli, ai fedeli delle grandi religioni monoteiste e all’umanità intera.
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