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Coltivare biologico è meglio, è il futuro; le coltivazioni biologiche consumano meno energia e permettendo lo sviluppo microbiologico del suolo ne mantengono le qualità produttive. L'Istituto di ricerca per l'agricoltura biologica di Frick in Svizzera, sotto la guida del professor Paul Mäder, che ha recentemente messo a confronto agricoltura convenzionale, integrata, biologica e biodinamica, ha evidenziato piccoli cali di produzione nella produzione biologica, a fronte di un risparmio energetico dal 20 al 56 per cento. Per un settore, quello agricolo, che è definito primario proprio perché in grado di produrre energia e che oggi invece (con la quasi totale industrializzazione che fa forte ricorso alla meccanizzazione e all'impiego di prodotti chimici) ne consuma più di quella che produce, non si tratta di risultato di poco conto. Ma questo è solo un aspetto del problema. Occorre aggiungere quello sanitario. Oggi i veleni dell'agricoltura arrivano in tavola. Le analisi di Asl e Agenzie per la protezione ambientale ci informano che su oltre 7.500 campioni di frutta e verdura analizzati, il 50 per cento risulta contaminato da un bel carico di pesticidi. Se i livelli dei singoli pesticidi sono spesso al di sotto dei limiti di legge, il loro cocktail può avere effetti imprevedibili, anche perché l'Organizzazione mondiale della sanità ha da tempo classificati i principali e più diffusi principi attivi impiegati nei fitofarmaci, tra le sostanze ad alto rischio cancerogeno. La consapevolezza di questo stato delle cose da decenni ha innescato un movimento sempre più ampio per il ritorno all'agricoltura sana, pulita, biologica, di cui Alce Nero è stato, in Italia, un combattivo precursore e un punto di riferimento. Un movimento non solo economico e produttivo (con le battaglie per poter commercializzare il biologico considerato a lungo fuori dalle regole), ma anche culturale, per il riscatto della cultura contadina, dei suoi valori, delle sue conoscenze, dei suoi "saperi di fare". Il volume non si ferma alla storia del movimento, ma ne traccia le possibilità di sviluppo futuro e dà conto delle sue ispirazioni filosofiche che si allargano a temi come la brevettabilità degli organismi, il commercio equo e solidale, l'accanimento terapeutico, la bioedilizia, la banca etica, le medicine dolci.
(W.G.)
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