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La rivista Orion. Mensile di opposizione globale, nata intorno alla metà degli anni Ottanta, raccoglieva attorno a sé un gruppo di intellettuali provenienti dall’area della destra radicale ma che si proponevano di superare la dicotomia «destra-sinistra», considerando proficui i contributi dati nel corso della storia dall’estrema sinistra, in nome di una comune lotta al mondialismo, o come si chiama adesso, globalizzazione. Il primo tomo che raccoglie gli scritti qui presentati in ordine sparso di Carlo Terracciano è di notevole importanza in quanto gli articoli spaziano tra i più diversi argomenti: dalla geopolitica, qui intesa secondo la prospettiva euroasiatista che avrebbe dovuto essere un’alternativa al Nuovo Ordine Mondiale imposta principalmente dagli USA e dal capitalismo anglosassone, a ritratti di personaggi storici noti e meno noti al grande pubblico come Ernesto “Che” Guevara la cui azione di guerrigliero romantico che trovò una morte eroica in Bolivia, pur essendo di idee marxiste affascinò gli ambienti dell’estrema destra. Troviamo anche profili biografici di Ungern-Khan, il «dio della guerra» le cui imprese furono raccontate da Jean Mabire nell’omonimo romanzo, dove il Barone “folle” combatté fino alla morte contro i bolscevichi durante la rivoluzione d’Ottobre; ci sono articoli dedicati al Capitano di Ventura Giovanni dalle Bande Nere, all’immancabile ricordo di Julius Evola nell’anniversario di Rivolta contro il mondo moderno e maestro spirituale di intere generazioni di “neofascisti”, poi a Jean Thiriart il profeta dell’Europa-Nazione e omaggi a personaggi appartenenti al fronte «rosso»: Mara Cagol moglie di Renato Curcio, tra i fondatori delle BR, che trovò la morte in un conflitto a fuoco con la Polizia e a Mao, il grande condottiere cinese. C’è poi un lungo capitolo dedicato al nazionalbolscevismo che già negli anni Venti si proponeva una sintesi “rossobruna” e infine articoli di stampo antiamericano e a favore della nuova Russia post-sovietica.
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