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Storia di un'amicizia strana, quella fra un assistente sociale mezzo spiantato, in tarda adolescenza dubbiosa, e di suo padre, che si professa il più grande scrittore americano dopo Mark Twain ma che ora è ridotto barbone. S'incontreranno per caso nel rifugio per senzatetto, appunto, gestito dal figlio e, dalle iniziali scaramucce, dai litigi e dalle antiche acredini mai curate, fra loro s'innescherà miracolosamente il processo elaborativo del senso dell'esistenza. Impareranno a riconciliarsi e a vedere la vita da una prospettiva amara, forse, ma senza dubbio alleviante e più rosea. Una penna sottile, cattiva, cinica ma amorevole è quella di Nick Flynn, resa poi sul grande schermo dal regista Paul Weitz, adattando questa balzana, fantastica e strampalata novella ai volti del mostro sacro De Niro e del giovane talentuoso Paul Dano, per la trasposizione filmica, appunto, Being Flynn.
Nick Flynn è principalmente un poeta, e la cosa si fa indubbiamente sentire anche quando abbandona i versi per la prosa. Spalmato su 300 e passa pagine, questo dettaglio genera un eccesso di pesantezza del testo, racchiuso fra squarci bellissimi e toccanti, e salti e brandelli di testo che narrativamente (per qualcosa che dovrebbe essere sequenziario, e non frammentario) non riescono a funzionare del tutto. Una rapsodia, bruciante, sentita, dolorosa - ma in definitiva una rapsodia, (la quale come forma potrebbe avere la logica traduzione narrativa nell'aforisma, nel frammento o nella prosa d'arte più che nel romanzo, per il quale è facile pensare ad una sinfonia), che raggiunge il climax nel finale, commovente in sé, esattamente come il resto del lavoro: "in sé", a momenti; non parte di un disegno di ampio respiro: pagine (alcune) che bruciano, altre che vorrebbero. Titolo (stranamente non frutto di arbitrari obbrobri di traduzione, cui siamo abituati in italia - è una frase del padre di nick, ma poco dice o suggerisce) e veste del libro assolutamente fuorvianti: ti aspetti un nuovo Dave Eggers, o un'altra Cosa Divertente Che Non Farò Mai Più.
Un libro straordinario.
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