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Ci sono luoghi uguali a magici uncini che penetrano nei recessi più oscuri delle tempie, moderni reami pur visibili ma come pregni di odori e misteri decisi da lontananze tattili, da antichi ingranaggi che ancora danno fiato alle rotte della loro bellezza. Un insieme che solo un'acqua speciale può leggere e deporre sul suolo ignaro degli uomini, dandogli semi di certezza d'irripetibile. E sotto quelle volte forse anche gli incontri, gli amori, diventano trama di spettri sfuggenti, destinati a svanire da quelle pietre di perfezione come stille di laguna che cadono dalle dita. Venezia può fare questo e il suo contrario, in una sorte rarissima che è somiglianza fra le sue calli e i suoi campielli e le fragili storture dell'animo umano, deviazioni simili a labirinti di dentro dove ogni uscita e ogni traversa è un ennesimo sospiro di sforzo, di fatica, e dove resta davvero poco spazio per un'oncia di chiarezza sicura. Ma dopo che un uomo e una donna s'incontrano la risposta a quest'ammasso confuso arriva diretta: "Il primo sguardo, il primo bacio, la prima notte d'amore, non sono niente in confronto con la prima risata che si fa insieme. E' quello il contatto decisivo, il vero punto di svolta". Chi sia il protagonista della vicenda è un enigma magnifico che gli autori tengono in caldo fra le righe come su un trapezio di passi sceltissimi. Forse un sogno d'uomo di fronte al quale "gli equivoci uscivano come aspidi dal paniere di Cleopatra" Ma ogni tortura logica a tentare di svelarlo è opera alla fine insensata, forse perchè lo scopriamo presto, o forse perché non vorremmo saperlo mai. Ma quando ci si convince che non è stata solo acqua ad avvolgerci nella lettura, ma verità di leggenda tramandata e respirata romanticamente, non resta che prendere atto che qualsiasi vita è così "un premere formicolante, incalcolabile, che poi messo alle strette si risolve in rivoletti incolori". Il fiore di un unione sarà reciso. Doveva essere così. Ah....
Un libro senza tempo, una storia d’amore magica e misteriosa, che coinvolge il lettore man mano che la storia si dipana. Sullo sfondo si staglia una Venezia insolita, lontana dai soliti giri turistici, e forse per questo ancora più affascinante e intrigante. Questo libro è certamente molto diverso dai soliti gialli di Fruttero e Lucentini, ma ciò nonostante a mio parere rimane uno dei loro titoli più godibili: è praticamente impossibile non innamorarsi dei personaggi e non sentirsi coinvolti dalla trama, che si snoda sinuosamente attraverso colpi di scena assolutamente imprevedibili.
Un libro perfetto pur con le sue imperfezioni, e che invita a rileggerlo appena si è terminato.
Recensioni
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