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Stefano Cazzato affronta uno dei dialoghi meno frequentati di Platone e ne fa emergere la forza nascosta: l’eros come principio trasformativo della filosofia. L’amore, inteso non solo come tema ma come dinamica viva, è ciò che mette in moto Socrate, trasforma Platone e attraversa lo stesso sguardo dell’autore. La scena iniziale del Liside è emblematica: Socrate, che passeggia fuori dalle mura di Atene, si lascia attrarre da una palestra e vi entra. È l’eros a deviare il suo cammino, a spingerlo verso l’incontro. L’intero dialogo è attraversato da questa forza inquieta: Socrate tenta invano, con la maieutica, di definire l’amicizia; procede per ipotesi, cerca, si muove, ma non arriva a una verità definitiva. Eppure, proprio in questa mancanza si rivela la sua potenza filosofica: è l’eros, come desiderio, a tenere vivo il pensiero, a renderlo movimento anziché possesso. Questa energia erotica, sottolinea Cazzato, non agisce solo sui personaggi, ma anche su Platone. Il Liside è un testo di soglia: segna il passaggio dalla fase giovanile, più saldamente socratica, a quella matura, aperta al mito, al sacro, al divino e all’indicibile. È l’eros che spinge Platone oltre Socrate, verso un pensiero più complesso e sfaccettato, quello che troverà piena espressione nel Simposio e nel Fedro. L’eros diventa così la forza che mantiene aperta la filosofia, impedendole di diventare pura dottrina. Il desiderio non chiude, ma apre. E in questa apertura risiede la vitalità del pensiero. Gli amanti è un libro animato da un movimento interno, capace di trasformare anche il lettore. Un invito a camminare insieme a Socrate, Platone e Cazzato nella palestra dell’eros: là dove il pensiero nasce non dal possesso, ma dal desiderio.
Non è solo un saggio di filosofia, ma un atto d’amore. Amore verso la filosofia, desiderio mai appagato, mancanza che diventa presenza viva nel pensare. Amore verso Platone continuando un dialogo che è insieme rigoroso e affettuoso, come accade tra chi ama davvero e sa cogliere il meglio nelle piccole cose. Perché parla di Platone come di un autore vivo e presente, e della filosofia come di un’esperienza condivisa, poetica e necessaria. L’amore è quello che porta oltre il logos, oltre la parola definitoria, per condurre alla verità che vibra nei margini dell’indicibile. È un amore che non si impone, ma invita: accompagna dentro un pensiero che non chiude, ma apre; non spiega, ma coinvolge. È un libro che si legge con interesse e poi si finisce per amarlo. Un piccolo saggio capace di restare con noi dopo l’ultima pagina.
Con Gli amanti. Discorsi sul Liside di Platone (Il Convivio, 2025), Stefano Cazzato rilegge uno dei dialoghi più trascurati del filosofo ateniese e ne svela la forza segreta. Nel Liside, spiega l’autore, Platone mette in scena la crisi del logos socratico: l’amore e l’amicizia non si lasciano ridurre a definizioni, ma chiedono un linguaggio più ampio, capace di accogliere mito, poesia e desiderio. Con uno stile limpido e insieme suggestivo, Cazzato intreccia analisi filosofica e sensibilità letteraria, restituendo al pensiero platonico la sua dimensione viva, inquieta e profondamente umana. Il libro si distingue anche per la ricchezza dei riferimenti contemporanei: Nietzsche e il dionisiaco, Barthes e la scrittura del desiderio, Bataille e l’eccesso, Lacan e la mancanza, Agamben e Nancy, Cacciari e Byung-Chul Han. Questa rete di rimandi fa dialogare Platone con la filosofia e la teoria del Novecento e del nostro tempo, mostrando quanto il suo pensiero resti ancora fertile e provocatorio.
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