L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Promo attive (1)
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Ho terminato sul far della sera questo romanzo portandomi dietro fino a tarda notte gli echi della guerra narrata attraverso l’epopea della famiglia Samuele. L’autore, che come me è nato dopo il conflitto, mi ha detto che, oltre alla documentazione storica, ha utilizzato le memorie famigliari narrate: lo immaginavo per il “calore” che la storia emana. Conosco la potenza della narrazione orale: mia madre, mia suocera e soprattutto mio nonno in dialetto milanese raccontava a noi bambine storie di guerra, sia per lasciare una traccia del passato, sia per esorcizzare il dolore e la paura. Cesare Gigli è riuscito a trasferire con grande maestria questa potenza trovando una gamma di parole che allertano tutti i nostri sensi e ci proiettano nel centro delle vicende. Così non solo “vediamo” la storia, ma sentiamo gli odori, gustiamo il poco pane bianco che riescono a trovare, soffriamo la fame tremenda. Le duecento settanta pagine riescono a catturarti nella quotidianità che si ripete nelle angustie, negli infiniti passi, nelle salite a Montecassino. In questa ordinaria routine irrompe la violenza più atroce e le bontà inaspettate. Dietro l’angolo c’è sempre una sorpresa che ti lascia con il fiato sospeso. Conosci, così, il generale tedesco buono e colto vissuto davvero, con i suoi atroci dilemmi, l’adolescenza di Rosa con i suoi turbamenti, il magico “amico mio” di Teresa Samuele che ci ricorda la forza della magia nel sud. Poi il quadro cambia totalmente nell’ultimo capitolo. È l’anno 2010 e si celebra il funerale di Rosa, signora ottantenne che abbiamo conosciuto quale figlia adolescente della famiglia Samuele. Il pensiero razionale, anticipato con la scomparsa dell’amico di Teresa, prende il sopravvento come a voler garantire che è tutto finito, ma la memoria è salva anche nella rosa di carta di settanta anni prima. Uno scatto fotografico e l’affresco di una tragedia umana viene fissato per sempre.🌸
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore