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La voce di Mario Rigoni Stern è di quelle che non ci si stanca mai di ascoltare. Il lettore di queste pagine avrà l’impressione di ritrovarsi con lui davanti al fuoco di un camino, in una notte d’inverno sull’Altipiano, e di sentirgli raccontare storie di guerra e di pace, di uomini e di animali, di boschi e di piante, legate insieme da una adesione profonda ai ritmi dell’esistenza. I capitoli in cui è diviso il libro sembrano scandire i momenti di un’autobiografia: la prigionia nei campi di lavoro nazisti, narrata senz’ombra di enfasi vittimista, con la consueta attenzione al rifiorire della solidarietà anche nelle circostanze più drammatiche; il ritorno a casa e il lavoro come avventizio di terza categoria al servizio catastale, esemplare microcosmo di contadini e montanari, dove è possibile seguire sulle mappe e sui documenti l’intreccio delle varie vicende familiari; la vita quotidiana al paese, con i suoi personaggi salienti: don Titta, Bepi del Pune, Toni Zurlo, la bambina che era amica di Ezra Pound… Osservatore esperto ed autorevole, Rigoni Stern preferisce il ruolo del testimone a quello del protagonista. Ogni paesaggio – dice – ha le sue storie, a saperle leggere, e l’Altipiano di storie è ricchissimo, una miniera di memorie, riti, leggende, che trova quasi il suo emblema in quella sperduta Osteria dell’Antico Termine, per secoli rifugio alpestre e stazione di posta, che nel Medioevo segnava il confine tra la Reggenza dei Sette Comuni e il Vescovo Principe di Trento; o nei tre meravigliosi ciliegi che la tradizione vuole siano stati piantati alla notizia della scoperta dell’America. Il titolo allude non soltanto alla particolare posizione geografica di quel crocevia di genti, lingue ed esperienze, ma anche e soprattutto a quello speciale momento che è caro all’ispirazione dell’autore: il trapasso struggente di età e di stagioni, il trascolorare di epoche e di emozioni che ogni anno trova la sua cifra poetica nelle settimane del disgelo…
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Buono
Bellissimi ricordi relativi alla storia delle nostre zone. E' incredibile che la vita sia cambiata così tanto in così poco tempo. Rigoni Stern sa sicuramente ricreare certe situazioni nel migliore dei modi, stimolando la nostalgia per un tempo che non ho nemmeno vissuto. Mi piace molto poi la sua umanità, quella capacità di parlare di cose semplici con grande affetto. Invidiabile.
Recensioni
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