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Anno edizione: 2014
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Come tutte le autobiografie anche quest’anno ti fa conoscere le sue fragilità e i suoi punti di forza. Di facile lettura. Consigliato
"Mia madre, pane che io tagliavo / col suo stesso coltello tutti i giorni". Se non tremano le mascelle davanti a questi versi non si può o potrà mai amare l'irrisolto mistero della poesia, che si ama proprio perché è irrisolto, dunque aperto a quelle inspiegabili sorti che la parola riesce a creare attorno a una vita, a un destino, vestendolo interamente di se stessa, del suo cielo di immagini, del suo credo ancestrale, dei tanti trascorsi del sentire, sempre quello e diverso, un uomo in un canestro di mancanze, vero alimento e spinta ad affrontare le cose. Tant'è che lo stesso autore dirà: "I misteri, invece di scoraggiarmi, mi spronavano". Un percorso umano in linea coi battiti del proprio tempo storico, i dolorosi sogni sempre accasati nella penna come inquilini fedeli di ogni complessità sensibile, la politica e i suoi innamoramenti (Bucharin, Marx), i primi eccessi, le iniziazioni a capire, a educarsi, ma sempre al servizio di questa voce prima, la poesia, il dire l'indicibile, l'accostarlo, carne e alito, segno e tempia, fonte e devozione di ogni passo nei mille rovesci scalcinati o degni delle cose umane. "Incatenato al mio vivere e staccato dalla vita", dirà ancora in un altro verso; questa rimarrà la condizione, lo spettro d'essere parlato come da un eco che cerca la parola, un fuori e un dentro come gemelli astiosi, dove il primo (la vita) detta i suoi malcontenti e le sue pene affinché germoglino lo stesso, sul petto del foglio scritto, sorsi di speranza e ricordo, esperienza, canto. I viaggi, la carriera, gli onori è come se restassero sempre dietro a questa radice imbattibile, qualcosa come una maternità sovrana che invade e investe ogni cammino; e quella è nient'alto che la Poesia.Persino nelle ultime pagine, dove il narrare è chiara presenza di dolore,il Poeta è se stesso con chi soffre,per dare alla frase la propria traccia,lasciarla,smuoverla e tuttavia incatenarla al senso di un destino corale."Non sappiamo dove andiamo,/trascorrere è sufficiente".
Aaaah, ke meravillia! L'Autobiografia de Octavio Paz.
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