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Sicuramente non il migliore della Riley, della quale consiglio altri titoli come lo splendido La ragazza Italiana. Questo libro parte molto bene, avvincente, coinvolgendo in questa storia di famiglia sullo sfondo della campagna inglese. Poi si perde pian piano d'interesse, in quanto la Riley qui commette un errore già visto in passato (ma sempre perdonabile, vista la magia della sua scrittura): diventa troppo prolissa accumulando dettagli che appesantiscono la lettura. Il personaggio di Cheska, seppur malata psichiatrica e in qualche modo forse da compatire, l'ho trovato letteralmente odioso. Nell'insieme un libro che appassiona, ma che non rileggerei mai una seconda volta. Anche il finale non mi è piaciuto molto.
Primo libro che leggo della Riley, ma non ho molto desiderio di proseguire. Si parla di romanzi, ormai, senza aggiungere quel che sarebbe doveroso: "romanzi rosa". Il che non è certamente un problema per chi li ama, senonché io non rientro in questa categoria. Trama, peraltro, piuttosto scontata..e che dire di un grande amore che rimane taciuto per quarant'anni? Bah.
Dal successo che riscuote la Riley mi aspettavo molto di più. Sarà che ultimamente ho letto di meglio.. All'inizio il romanzo mi è piaciuto. La storia di Greta mi aveva coinvolta. Fino al capitolo "Cheska".... È cambiato tutto. La mamma che sul filo del film "Bellissima" si cura in modo maniacale della carriera cinematografica della bambina, bambina che è psicolabile e infelice... Da lì in poi il racconto nn riesce più ad appassionarmi e dopo aver saltato parecchie pagine ho deciso di rinuciare. Leggo recensioni entusiaste.. Forse nn è il mio genere.. The gustibus...
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