Anime baltiche

Un libro che onestamente non consiglierei a tutti, e non so neanche se leggerò altro dell’autore, ma che ho avuto il piacere di leggere sopratutto per gli aneddoti e curiosità non di poco valore, come il racconto di Gary che ho apprezzato molto, l’immersione nella vita della Arendt o curiosità come la moglie di Tomasi di Lampedusa, la baronessa Alexandra von Wolff-Stomersee che è stata la prima donna psicanalista italiana.

Un viaggio colto e acuto in un'area remota, ma non troppo, d'Europa. Il filo conduttore sembra essere la forza devastante della Storia e quello che sopravvive in segni, tracce, residui, memorie imprecise o nascoste. Magnifici i capitoli su Eisenstein e su Romain Gary. Bellissimo quello sulla Koenisberg di Kant e Hannah Arendt. Un po' più lento verso la fine. Per un lettore viaggiatore, o anche per chiunque.

Lituania, Lettonia ed Estonia sotto l'ombra dei riflettori. Attraverso le esistenze di personaggi famosi che hanno legato il loro nome a queste terre baltiche (Romain Gary, Hannah Arendt, Arvo Part, e poi Rothko, il regista Ejzenstejn e altri ancora), questo scrittore-viaggiatore olandese ci porta nelle pieghe della Storia recente di queste terre misteriose e affascinanti. Una storia che s'interseca inevitabilmente con i grandi eventi - per lo più tragici - del Novecento, in particolar modo il Nazismo, la Shoah, e poi la dittatura comunista fino alla ritrovata indipendenza degli anni '90. Il mio giudizio è forse influenzato dalla mia smisurata passione sia per questo genere di letteratura (reportage di viaggi, alla Tiziano Terzani, per intenderci...), sia per la Storia, in particolare quella del secondo dopoguerra, ma non posso che giudicare superlativo questo libro. Anche perchè, tra l'altro, mi ha fatto conoscere un capolavoro della musica contemporanea come "Fratres" di Arvo Partt.....