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È stato il mio primo approccio alla letteratura giapponese e devo ammettere che ne sono rimasto veramente entusiasta. Interessante la capacita di coniugare esperienze fisiche con quelle spirituali (caratteristica che si ritrova in molti suoi romanzi). Lo stile di scrittura si è rivelato chiaro e molto scorrevole. Un libro veramente consigliato ad ogni amante della cultura giapponese e di tutto ciò che questa magnifica terra offre!
Non è solo un primo libro di un romanzo. "L'assassinio del commendatore" di Murakami, non racconta solo le vicende del protagonista di questo libro, ma racconta anche delle tradizioni e della cultura storica e generale nipponica. Consigliato per chi ama questa terra.
Piani sovrapposti e sovrapponibili, figure solitarie incastrate in una circolarità di fondo, smarrimento, sensazioni ed emozioni che nascono da spiritualità, caos e materia. Una ricerca frammentaria in un viaggio di solitudini uniche e poco condivise, protagonisti disillusi ed affranti, costretti a vagare, tra voci, idee ed una sottile linea illusoria. Spesso si pensa che la distanza tra ciò che esiste e non è sia mobile, ignorando il proprio orizzonte, sospinti dal rimpianto per ciò che si è perso e non è più nostro. Il protagonista scopre che la verità è rappresentazione e la rappresentazione verità, quanto sia complicato capire se stessi e che la ritrattistica è in grado di penetrare ed interpretare l’ essenza di un essere umano grazie a linee, forme e colori. La forza di ogni ritratto racchiude tutto se stesso, la propria arte, ed una interpretazione personale della realtà, voce ripetuta dentro di se’ per una vita che vive di confini irrisolti. Rimangono incompiutezza e caducità, un’ inevitabile dissolvenza ed attimi di pacificazione dopo un’ attesa estenuante a ricoprire il respiro della storia e dei protagonisti. Un Murakami piuttosto enigmatico, come la trama, che si dibatte tra vero e presunto, arte e vita, riportandoci a sensazioni già note, rivelando solo a tratti intensità, profondità di un passato non recente, con tracce ed atmosfere gradevoli e riconoscibili. Il lungo monologo del protagonista, in particolare, attraverso un intricato dedalo di avvenimenti, finisce con un nulla di fatto ed uno stato di confusione che ricerca un senso, anche per il lettore. Quale il legame tra trama e contenuti, le vite dei protagonisti cosa sottendono, c’è un senso comune che avvicina parti poittosto lontane ed eterogenee? Una parziale risposta, oltre l’ insito valore narrativo ed espositivo dell’ opera, ci giunge dalla scelta editoriale di dividere il romanzo in due parti, a mio avviso una soluzione deprecabile e penalizzante.
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