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Un libro per conoscere la cinematografia di questo regista, con le trame dei suoi film, le recensioni, i commenti. Una pubblicazione utile agli operatori nel settore, e strumento di conoscenza agile per coloro che vogliono iniziare uno studio sulla sua filmografia e della sua storia. Atom Egoyan di origine armena, nato in Egitto nel 1960, residente in Canada (nella parte anglofona), è un autore cinematografico molto attivo, brillante, e con una idea di impegno civile tutt'altro rituale. La sua "identità astratta" non è uno slogan, utile a ritagliarsi uno spazio promozionale, ma una sintesi particolarmente riuscita della sua cultura articolata e coerente. Nel 1979 realizza il suo primo cortometraggio ("Howard in particular"): in 14 minuti riesce a tratteggiare la vicenda di un uomo obbligato ad andare in pensione dalla società in cui lavora. Nel 1982 fonda la sua casa di produzione, la Ego Film Arts (www.egofilmarts.com). Nel 1984 realizza il primo lungometraggio "Next of kin" (tit.it. "Il parente prossimo"). Nel 1988 il riconoscimento internazionale arriva con "Family viewing", distribuito in Italia con il titolo "Black comedy", con cui al Festival di Montreal, il regista tedesco Wim Wenders, vorrà dividere il premio a lui assegnato per "Il cielo sopra Berlino". La identità armena di Atom Egoyan, in modo diretto o trasversale rintracciabile in tutta la sua produzione, diventa centrale con il film "Calendar" (1993), che narra di un fotografo armeno-canadese il quale, insieme a sua moglie, con il compito di interprete, e ad un autista, compie un viaggio in Armenia per fotografare dodici chiese. «L'idea di nazione è qualcosa che mi affascina. Se si pensa che una nazione è l'espressione di una proiezione collettiva, allora è chiaro che l'idea di territorio nazionale è prima un concetto psicologico che una definizione fondata su frontiere fisiche. (...) Scrivendo "Calendar" ho cercato una storia che potesse comprendere i tre livelli della coscienza armena: la coscienza nazionalista, quella della diaspora
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