Auschwitz. Ero il numero 220543
- EAN: 9788854136779

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Era il 1944. Sono entrato ad Auschwitz di mia volontà
È possibile immaginare che qualcuno si sia introdotto volontariamente ad Auschwitz? Eppure, nel 1944, un uomo è stato capace di farlo. Denis Avey è un prigioniero di guerra inglese, che durante il giorno è costretto ai lavori forzati insieme ai detenuti ebrei. Gli basta poco per capire quale sia l’orrore che attende quegli uomini, consunti e stravolti, quando la sera fanno rientro al loro campo. Quello che intuisce è atroce, ma Denis sente di voler vedere con i propri occhi: in un gesto che pare folle, decide di scambiare la sua divisa da militare con gli stracci a righe di un ebreo di nome Hans, ed entrare nell’inferno di Auschwitz. Da quel momento ha inizio la sua lotta per salvare la propria vita e quella di tanti altri prigionieri ebrei. Una storia scioccante e commovente che, a più di sessant’anni dalla fine della seconda guerra mondiale, Denis Avey ha finalmente trovato la forza di raccontare. Per testimoniare, ancora una volta, l’orrore dell’Olocausto.
Denis Avey
È nato nell’Essex nel 1919, si è arruolato nel 1939 nell’esercito britannico e ha combattuto nel deserto durante la seconda guerra mondiale. Dopo essere stato catturato, venne trasferito prima in Italia e poi nel campo di prigionia vicino ad Auschwitz III. Alla fine del conflitto, riuscì tra mille peripezie a tornare nel Regno Unito. È stato insignito dall’ex Primo Ministro inglese, Gordon Brown, della medaglia d’onore come eroe dell’Olocausto. È morto il 16 luglio del 2015.
Grazie a Rob Broomby, giornalista della BBC, la storia di Avey è finalmente diventata di pubblico dominio, prima con un documentario e poi con un libro tradotto in tutto il mondo.

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20/09/2019 07:40:06
Una testimonianza preziosa, una forza di coraggio non unica, ma rara. Non bisogna dimenticare, cacciamine tesoro.
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16/08/2017 21:35:16
Ottimo libro interessante e a tratti commovente. La traduzione del titolo in italiano non rispecchia totalmente il contenuto ma non mi sembra un metro di giudizio per il contenuto. Fanno specie i commenti dei soggetti infastiditi dal temperamento dell'autore, in cerca di libri tutti uguali con vittime inermi per qualche lacrima facile
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06/03/2017 04:29:51
Gli ho dato due stelle solo perchè è un libro avventuroso che comunque mi ha fatto passare qualche ora di gradevole spensieratezza ma ho capito subito che si trattava di balle spaziali. Leggo altre recensioni che criticano l'autore per avere scelto un titolo inappropriato visto che ha passato solo un paio di giorni nel campo dei prigionieri comuni. Per me non ci ha passato nemmeno quelli, è una cosa impensabile, sarebbe come scendere di un girone all'inferno solo per curiosità. In più, non si fregava la meticolosa organizzazione tedesca.
