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Il libro è allo stesso tempo un reportage e una ricerca storica, ma anche un viaggio di formazione, attraverso le geografie culturali più complesse e affascinanti della nostra contemporaneità: un viaggio oggi irripetibile.
«Gianni Dubbini Venier, storico dell’arte, ha ripercorso il viaggio che nel XVII secolo compie il veneziano Nicolò Manucci per arrivare alla corte dei Moghul, in India». - Alberto Angela
«Dubbini Venier è tanto un ricercatore persistente ed energico quanto un viaggiatore coraggioso e pieno di risorse. È anche uno scrittore brillante, dalla prosa raffinata. L’esordio notevole di una nuova stella delle belle lettere». - William Dalrymple
Un libro straordinario! Da leggere assolutamente!!
Mi piacciono molto i resoconti di viaggio e viaggiare è anche una mia passione, pertanto mi sono accostata a quest'opera con molta curiosità ed interesse, sperando forse di provare di nuovo le emozioni suscitate in me da "Le città invisibili" di Calvino, vista le somiglianze tra Nicolò Manucci e Marco Polo. Purtroppo però il testo mi ha, nel complesso, deluso per il contenuto (a volte molto dettagliato ed interessante nel descrivere alcune situazioni socio politiche, il più delle volte superficiale nella presentazione dei luoghi, come ad esempio la descrizione di Tbilisi in 7-8 righe, oppure ripetutamente focalizzato su particolari per me di scarso interesse, come i disturbi intestinali dei due viaggiatori) ma soprattutto per l'apparato iconografico: come si possono inserire foto di paesaggi e luoghi , che immagino dalla profondità infinita e dai colori splendidi, in bianco e nero su una qualità di carta che sgrana l'immagine e la appiattisce in una serie di toni di grigio? Penso sia stata una questione di costi, ma non si potevano almeno stampare le immagini anche solo su poche pagine su carta patinata e a colori? Peccato ...
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