Recensioni Le ballate dell'angelo ferito
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Molto ambizioso, forse troppo. Una sola, splendida poesia, tuttavia, vale l'intero libro: "La Pornodiva"
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Ceronetti ancora una volta ci incanta con le sue poesie da cantastorie del nuovo medioevo, con rime religiose, commoventi, grottesche e bambinesche. Scava nel gorgo di dolore che è la Storia per illuminare il destino di angeli feriti (ovvero esseri umani): dalla strage di Beslan al ferimento di Giovanni Paolo II, dall'assedio di Stalingrado alla visione di Bernadette, dalla fine dei Romanov all'11 settembre. Versi anche per l'Englaro, scritti prima della sua dipartita; ed è qui che il recensore confessa il suo imbarazzo nei confronti della posizione del poeta che, fedele infatti al suo gnosticismo dualista, si aggrega al coro mortifero del mondo laico e moderno che, giustamente, lo disgusta.
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