L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Anno edizione: 2018
Anno edizione: 2018
Promo attive (1)
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
In seguito alla rivoluzione d'ottobre si scatenò in Russia una violenta guerra civile che vide contrapporsi l'Armata Rossa bolscevica alle forze controrivoluzionarie delle Armate Bianche guidate da generali come Kolčak, Denikin, Vrangel' e Judenič. Nel territorio della Transbajkalia operava anche il Barone Roman Fëdorovič von Ungern-Šternberg, un nobile estone nato a Graz, che agiva come un signore della guerra e la cui sinistra figura continua ancora oggi a suscitare interesse nonostante la sua parabola di conquistatore si sia consumata in pochi mesi. Il personaggio, che riecheggia il Kurz di «Cuore di Tenebra» o il Dravot di «L'uomo che volle essere re», è comparso nell'avventura «Corte Sconta detta Arcana» di Corto Maltese e, a causa del suo antibolscevismo, dell'acceso antisemitismo, dell'amore per la guerra e della passione per il misticismo è stato oggetto di alcune biografie agiografiche di nessun valore storiografico ad opera di autori di estrema destra. Il mito di Ungern Khan, soprannominato anche il Barone Pazzo o il Barone Sanguinario e considerato dai Mongoli il Dio della Guerra, è dovuto al fatto che alla guida della Divisione Asiatica, un esercito mercenario multinazionale (ne facevano parte Russi, Cosacchi, Buriati, Mongoli, Cinesi, Tibetani, Tartari, Baschiri, Giapponesi, Coreani, Manciù, Tungusi, Honghuzi, Čahary, Haračiny e qualche europeo) conquistò Urga, la capitale della Mongolia, ripristinando la monarchia teocratica del Bogdo-Gègèn, primo passo di un suo delirante progetto mirante alla riedificazione di una società aristocratica e gerarchica di stampo medievale fondata sulla restaurazione delle monarchie nel mondo a cominciare da quelle Qing e Romanov. In realtà il folle sogno del Barone s'infranse contro la superiore capacità militare dei Bolscevichi e il nobile baltico fu giustiziato nel settembre del 1921. Il saggio ha il pregio di non indulgere a toni encomiastici nei confronti di un personaggio che eccelse soprattutto per la sua ferocia.
Monumentale biografia del barone Ungern. Credo ci sia tutto il materiale inerente al personaggio, scritto con chiarezza e spirito divulgativo, con pochi e parchi commenti dell'autore. Un libro straordinario per quello che racconta: avvenimenti eccezionali, assurdi e crudeli collegati con la Rivoluzione Russa, la sofferenza di migliaia di soldati e profughi vaganti nei deserti della Mongolia fra lama e fanatici. Solo 100 anni fa.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore