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Ormai il mercato del lavoro è una giungla con una sola certezza: stipendi bassi e precari. Paghe da fame per un lavoro povero. E se fosse proprio questo il problema che impedisce alla nostra economia di crescere? E se ricominciassimo a parlare di lotta salariale?
«Tutto il discorso di "Basta salari da fame! è condotto non da una prospettiva esterna e al più solidale, ma interna e partecipe: gli autori sono parte di quella classe che esortano, esortando perciò anche sé stessi, a farsi carico della questione salariale» – Luca Casarotti
«Un libro militante» – Roberto Mania, Robinson
Ci è stato detto che bisognava rendere il mercato del lavoro più flessibile e abbassare i salari per aumentare la competitività delle aziende e saremmo stati tutti più ricchi: l’abbiamo fatto ma siamo solo più poveri e ricattabili.
Quelli che hanno salari orari di tre, quattro, sei euro lordi l'ora. Quelli costretti al lavoro gratuito o a un tirocinio a 400 euro al mese. Quelli sotto inquadrati e i troppi costretti a un part time involontario, spesso fittizio. Ormai il mercato del lavoro è una giungla con una sola certezza: stipendi bassi e precari. Paghe da fame per un lavoro povero. E se fosse proprio questo il problema che impedisce alla nostra economia di crescere? E se ricominciassimo a parlare di lotta salariale? È sull'impoverimento dei lavoratori, infatti, che molte imprese continuano ad accumulare profitti agitando di volta in volta il nemico esterno più utile alla propria retorica: gli immigrati, le delocalizzazioni, la tecnologia. Una narrazione che nasconde un interesse politico, diretto a garantire l'alto contro il basso della società, i profitti dei pochi contro i salari dei molti. Ma la consapevolezza che le crescenti disuguaglianze originano dai salari e dalle retribuzioni è tornata con forza nel dibattito pubblico e alimenta le lotte dei movimenti sociali a livello globale.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Marta Fana, dottore di ricerca in Economia a Parigi, e Simone Fana laureato a Perugia in Scienze Politiche esaminano, in questo libro documentatissimo e rigoroso, la politica salariale, il potere d'acquisto e il potere politico dei lavoratori in Italia dal dopoguerra. Un libro prezioso, raro, di quelli che quasi non si scrivono più: giornali anche prestigiosi e TV preferiscono accodarsi alla vulgata dominante: se l'economia va male è colpa dei salari alti e del poco lavoro. Ricette false che hanno distrutto l'economia italiana e non solo italiana.
In questo saggio, i fratelli Fana tracciano il percorso che ha portato ai salari da fame di cui nel titolo. Gli autori piegano, in modo semplice ed esaustivo, gli effetti delle riforme del mercato del lavoro che negli ultimi trent'anni hanno smantellato le conquiste delle lotte sindacali a tutti vantaggio del profitto. Testo consigliato.
Un Manifesto, politico. Oltre e più di un libro. Leggetelo. Studiatelo, mandatelo a memoria. Assimilatelo. E diffondetelo. Strumento essenziale per una battaglia non più rimandabile. Un grazie a Simone e Marta Fana.
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