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Uno di quei libri che compri, leggi e poi posi. ma sai che prima o poi lo andrai a riprendere per una citazione, una riflessione o semplicemente per rimuginarci su. Da condividere con gli amici.
libro bellissimo, emozionante,da rileggere per assaporarne le visioni intimistiche e sognanti che suscita.
Un libro bello, una lettura da consigliare. Nula di pedante o ossessivo: una straordinaria e godibilissima leggerezza di scrittura, un accostarsi alle realtà che il titolo sotttende con il passo misurato di una pavana. Alcuni passaggi, alcune frasi illuminanti ( non è un gioco di parole) sul significato, la bellezza del buio. Lo sottolineo: una scrittura spendida, di misurato equilibrio, un piccolo classico.
Recensioni
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"Ma lo sai che nei grandi spazi interstellari la luce viaggia al buio? Nel vuoto la luce scompare mentre il suo viaggio continua velocissimo. ( ) Le grandi distanze dell'universo si misurano in anni-luce ma in realtà si potrebbero chiamare anni-buio. Insomma nei grandi spazi vuoti dell'universo c'è solo il buio profondo, che resta buio anche quando è attraversato dalla luce". Questa folgorante annotazione di Luigi Malerba spicca nel prezioso sillabario che Paolo Mauri dedica al buio, con intelligente sensibilità verso le ombre del nostro tempo e verso il futuro che ci attende, non certo illuminato da grandi speranze, bensì minacciosamente avviato a ricongiungersi al buio originario. "Un'indagine sul buio non può procedere che per frammenti. Il buio è immenso e nella sua totalità indicibile". Partendo da questi assunti di metodo, Mauri si muove, con attenzione prensile, attraverso gli infiniti aspetti del buio, e del suo incessante dialogo con la luce: il buio è al principio delle cose, e tuttora domina su buona parte del tempo; può donare sollievo dall'oppressione della luce, favorisce il riposo e il distacco dall'assedio del mondo, non racchiude necessariamente l'ignoto e il male, ma ospita un rovescio delle cose a volte prezioso, spesso imprescindibile; la scienza stessa si muove su un perenne confine tra luce e buio e l'inesplorato circonda costantemente la zona di luce visitata dall'indagine; nel buio giacciono ancora molte cose che vorremmo raggiungere, molte leggi che vorremmo svelare. Il procedere frammentario, benjaminiano del libro favorisce la riflessione personale, la pausa, il godimento asistematico dei paragrafi, un felice vagabondare del lettore fra le pagine: un libro che sarebbe piaciuto a Italo Calvino, per la leggerezza della sua pensosità, per la sua lucidità disillusa, che riconosce nel buio la traccia prevalente della nostra epoca e sa nominare senza timore "il buio che ci sta davanti", la città del buio che ci aspetta, la tenebra, quella sì cieca e minacciosa, che attende immobile "la grande rete che ci circonda e ci segue ovunque noi siamo". Giovanni Catelli
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