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Cacciateli! Quando i migranti eravamo noi
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Cacciateli! Quando i migranti eravamo noi
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Cacciateli! Quando i migranti eravamo noi
James Schwarzenbach è un editore colto e raffinato di Zurigo. La sua è una delle famiglie industriali più ricche della Svizzera. A metà degli anni sessanta entra a sorpresa in Parlamento come unico deputato del partito di estrema destra Nationale Aktion. Come suo primo atto promuove un referendum per espellere dal paese trecentomila stranieri, perlopiù italiani. È l’inizio di una campagna di odio contro i nostri emigrati che durerà anni, e che sfocerà nel voto del 7 giugno 1970, quando Schwarzenbach, solo contro tutti, perderà la sua sfida solitaria per un pelo. Cosa ci dice del presente questa storia dimenticata? E come si spiega il successo della propaganda xenofoba, posto che la Svizzera dal 1962 al 1974 ha un tasso di disoccupazione inesistente e sono proprio i nostri lavoratori, richiamati in massa dal boom economico, a proiettare il paese in un benessere che non ha eguali nel mondo?
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Autore:
Editore:
Formato:
Testo in italiano
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Compatibilità:
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Pagine della versione a stampa:
192 p.
Layout:
Reflowable
EAN:
9788858839942
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Beatrice
16 maggio 2021
Narrazione scorrevole, dettagliata, tra storia sociale e storia orale, l'autore riesce a costruire non solo i fatti ma "il sentire" di chi ha vissuto in prima persona la condizione dei "senza voce" costretti a cercare miglior fortuna oltralpe. Straconsigliato!
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giotozzi
29 gennaio 2021
Un libro di facile lettura usato in classe per far capire la figura dell'immigrato di ieri e confrontarla con la situazione di oggi.Consigliato
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Beatrice
08 settembre 2020
Tutti sappiamo che molti italiani negli anni passati e presenti hanno scelto l’emigrazione come chance per costruirsi un futuro migliore. Pochi, però, si rendono realmente conto di quanti e quali sacrifici abbiano fatto i nostri connazionali espatriati per necessità in terre straniere che non sempre si rivelavano campioni di accoglienza. Il libro di Concetto Vecchio riesce proprio a rendere vivi e percepibili questi sacrifici coraggiosamente sopportati da uomini e donne che hanno avuto la sfortuna di nascere in un’Italia economicamente ancora più malconcia di quanto non lo sia oggi. “Cacciateli” è un testo corale, dove le singole storie di emigrati italiani in Svizzera si alternano a resoconti più ampi sul contesto storico in cui si svolse il famoso referendum anti-stranieri del controverso James Schwarzenbach. Nel libro si susseguono in maniera scorrevole pagine di cronaca da un’umanità dolente narrate con grande delicatezza, lasciando che siano i fatti a parlare da soli senza bisogno di tanti commenti. La scelta del giornalista di inserire anche le testimonianze dei suoi genitori conferisce, se possibile, ancora più umanità e calore a un lavoro che già ne possedeva da sé per l’impatto delle storie raccontate. Lodevole la richiesta della madre di non parlare male della Svizzera, perché dopotutto a lei è andata bene, “nel conteggio finale delle gioie e dei dolori, del dare e dell’avere, quel che in lei prevale è gratitudine”. Vorrei tranquillizzarla: Concetto Vecchio è riuscito a rappresentare le vicende accadute in Svizzera negli anni ‘70 nella loro effettiva complessità, nel loro miscuglio di bene e male, al contrario di chi “la complessità la taglia con un colpo di accetta”.
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