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Caduto fuori dal tempo - David Grossman - copertina
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Caduto fuori dal tempo

Descrizione


Una sera, in una città di un luogo immaginario, un padre si alza da tavola, prende commiato dalla moglie ed esce per andare "laggiù". Ha perso un figlio, anni prima, e "laggiù" è dove il mondo dei vivi confina con la terra dei morti. Non sa dove sta andando, e soprattutto non sa cosa troverà. Lascia che siano le gambe a condurlo, per giorni e notti gira intorno alla sua città e a poco a poco si unisce a lui una variegata serie di personaggi che vivono lo stesso dramma e lo stesso dolore: il Duca signore di quelle terre, una riparatrice di reti da pesca, una levatrice, un ciabattino, un anziano insegnante che risolve problemi di matematica sui muri delle case. E l'uomo a cui è stato affidato l'incarico di scrivere le cronache cittadine. Ciascuno ha la propria storia, chi ha perso il figlio per una grave malattia, chi in un incidente, chi in guerra. Insieme a loro idealmente, visto che non può muoversi dalla sua stanza, c'è anche una strana figura di Centauro, con la parte inferiore del corpo che nel tempo si è trasformata in scrivania. E uno scrittore che da quindici anni vive circondato dagli oggetti del figlio che non c'è più, e il cui unico desiderio da allora è catturare quella morte con le parole. "Non riesco a capire qualcosa finché non la scrivo" dice. È lui a ispirare e a inglobare la storia che stiamo leggendo.
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Dettagli

2012
26 ottobre 2012
183 p., Rilegato
9788804623915

Valutazioni e recensioni

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alessia
Recensioni: 2/5

Originale la stesura di questo libro per descrivere un dramma inimmaginabile... ma per quanto mi riguarda l'ho trovata una lettura poco coinvolgente...

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Isa
Recensioni: 3/5

Libro "sottile" ma intenso. E' un romanzo particolare, un racconto a piu' voci in cui il tema centrale e' il dolore legato alla perdita di un figlio e inevitabilmente il senso d'angoscia ti attanaglia. I

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francesco
Recensioni: 5/5

E per tutto questo, caro David, hai saputo trovare splendide parole.

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Recensioni

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La recensione di IBS

David Grossman ha perso un figlio, Uri, durante la guerra lampo che Israele ha combattuto con Hezbollah in Libano nell’agosto 2006. Quel lutto ha già ispirato allo scrittore israeliano libri come A un cerbiatto somiglia il mio amore e La lingua speciale di Uri, ma è con quest’ultimo Caduto fuori dal tempo che Grossman tuffa le mani fino ai polsi nella materia indicibile che la morte di un figlio rappresenta.
Brevemente, e per riassumere una storia che chiede al lettore di entrare in una lingua, e in un ritmo, più che in una sequenza di fatti, ecco di cosa si racconta: un uomo si accomiata dalla sua compagna per dirigersi verso un posto che non esiste; un limine, una soglia fra la terra di quelli che restano, i viventi, e la terra dei morti, dove egli spera di incontrare il figlio perduto da poco.
Il suo viaggio, pericoloso e dall’esito incerto, viene commentato dalla voce di un narratore con passo di cronaca, e lo “scriba delle cronache cittadine” assolve in questo libro alla funzione del coro nella tragedia greca.
Mano a mano che il cammino si compie, annodando quel procedere alla riflessione intima dell’uomo, altre voci si aggiungono, come tasselli di un’umanità dolente. C’è una levatrice, c’è un anziano maestro di aritmetica, ci sono un bizzarro centauro e altri viandanti, tutti accomunati dall’esperienza della perdita, tutti in cammino verso un laggiù dove forse riusciranno a ricomporre, almeno in parte, la frattura lacerante. Dove forse riusciranno a vedere, a capire e darsi pace.
La forma del racconto: “Caduto fuori dal tempo” è un canto a più voci, un lamento polifonico che echeggia il modulo in versi della tragedia classica, ma non si vincola ad un metro o ad un canone preciso. È, quella di Grossman, una scelta stilistica ardita. Altrettanto certamente, pubblicare oggi un libro simile rappresenta un azzardo editoriale. Sia reso omaggio, dunque, all’editore che sceglie di pubblicarlo nella propria collana principe.
Nel caso di “Caduto fuori dal tempo”, però, l’azzardo è duplice, perché la morte è il grande rimosso del discorso culturale contemporaneo, e farne il centro del proprio narrare equivale a riaffermare il principio profondamente umano della resistenza: resistenza all’oblio, resistenza alla menzogna. La menzogna, naturalmente, è quella che chiunque voglia continuare a vivere dopo aver subito una perdita terribile è costretto a raccontarsi per poter andare avanti… già: andare avanti.
Una delle tante locuzioni rivelatrici del modo necessariamente imperfetto che hanno i vivi di raccontare la morte, sola esperienza che si può raccontare solamente se non la si sia fatta.

A cura di Wuz.it

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Conosci l'autore

David Grossman

1954, Gerusalemme

David Grossman è un autore israeliano di romanzi, saggi e letteratura per bambini, ragazzi e adulti, i cui libri sono stati tradotti in numerose lingue. Ha cominciato la sua carriera lavorando in una radio israeliana come corrispondente di un programma per ragazzi. Il suo stile è stato definito «semplice e avvincente»: scrittore impegnato politicamente per trovare una soluzione al conflitto tra arabi e israeliani, è noto in tutto il mondo per i suoi scritti, editi in Italia da Mondadori (se non diversamente specificato). Tra le sue molte opere, ricordiamo i romanzi Vedi alla voce: amore (1998, ripubblicato da Einaudi l'anno successivo), Ci sono bambini a zig-zag (1998), Il libro della grammatica interiore (1999), Che tu sia per me il coltello (2000), Qualcuno...

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