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Si costruisce lentamente, nel tempo bello della giovinezza, la storia d’amore fra Shimek e Ester-Lieb detta Libuzi ovvero, in breve, Buzi. È una storia semplice come quelle del ‘kheyder’, storie da Mille e una notte raccontate ai bambini. L’ambientazione esteriore è la famiglia, la grande cucina, la coltre verde dei campi, la campagna che i protagonisti sentono e amano come una proiezione del loro sentimento nascente, quei luoghi dove camminano abbracciati e si considerano soli come nel giardino di Eden. È la vecchia Sinagoga con la sua ‘bimah’ invecchiata negli anni, il suo ‘aron’ ormai privo di splendore. Sono le feste ebraiche, l’amata festa di Pesakh, la settimana di Shavu‘ot, la raccolta delle frasche … e poi fondamentalmente la bellezza di Buzi: «Hinnakh yafah ra‘yati» (Tu sei bella, amica mia, tu sei bella davvero), “occhi come colombe, capelli come caprette che scivolano giù da un monte”. Basta vederla una volta a Shimek per chiedersi: “Ditemi, vi prego, perché quando si guarda Buzi viene in mente il Cantico dei Cantici? Perché quando si studia il Cantico dei Cantici il pensiero va a Buzi?”; per essere afferrato dallo spirito d’amore che crea un corto circuito fra vita e sacra scrittura, e fa sentire ciò che un minuto prima era normale un enigmatico ignoto. Eppure il tempo è favorevole, l’aria tiepida, la vigilia di Pesakh di rara bellezza: però in Shimek qualcosa si accanisce in martellio: sono versi del Cantico, sono immagini del volto di Buzi, dei suoi sorrisi, la cascata dei capelli, la freschezza tersa dello sguardo, parole ebraiche e ricordi di lei che si intrecciano, formano significati e speranze, germogliano nella sua mente abbacinata. Il mondo appare ai suoi occhi diverso; ha compreso perché ora la collina dietro alla Sinagoga sia il Libano del Cantico e lo scorrere senza nome delle cose transitorie abbia ora un nome, “Buzi”: “Tutto è uscito dal Cantico dei Cantici” e la bellezza di lei non è che una continuazione di quell’antica beltà spirituale.
Il sapore è di favola. Il grande narratore yiddish Shalom Aleichem rivisita il Cantico dei Cantici nell' incantata storia d'amore di Shimek e Buzi. Un amore puro, che si pronuncia solo quando Shimek la trova promessa a un altro. " Persa? Non può essere !...lascia solo che le dica due parole". Con il racconto, che riprende daccapo. Come nelle favole.
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