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Anno edizione: 2012
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Ho cominciato la lettura di questo libro più per curiosità che per vero interesse e invece mi sono ritrovata in una lettura imprevedibilmente appassionante. L'Annibale e lo Scipione che mi ricordavo dai tempi di scuola erano figure sbiadite e lontane; Nelle pagine di Forte invece ci si trova di fronte a due personaggi ricchi di fascino il cui profilo viene ricostruito senza tralasciare l'accuratezza storica. Da non perdere
Che libro semplicemente ottimo, coinvolgente e molto scorrevole. Uno dei migliori di quest’autore. La Seconda Guerra Punica viene ricostruita in modo chiaro, realistico, dettagliato e allo stesso tempo appassionante (basta pensare alle incredibili marce dell’esercito di Annibale, per montagne e paludi). Vengono analizzati i due grandi titani di questo conflitto, Annibale e Scipione l’Africano. La genialità e la forza del condottiero cartaginese, la crescita e le doti del giovane romano, i loro piani, le loro strategie, le difficoltà, i trionfi e i contesti da cui emergono, l’autore descrive tutto questo senza mai cadere nel pesante. Inoltre tenendo in considerazione il punto di vista di entrambi il suo libro non è assolutamente di parte! Una grande qualità visto che la maggioranza degli autori guarda, valuta e giudica da un punto di vista esclusivamente greco-romano. Tra queste pagine troviamo una bella rappresentazione dell’epoca. Troviamo la realtà romana, l’equilibrio esistente nel Mediteranno dopo la Prima Guerra Punica, il ruolo dei celti e degli altri popoli tra le due potenti città... è un peccato non aver potuto vedere più da vicino anche Cartagine. Oltre ai due grandi generali emergono numerosi personaggi di rilievo, tra i quali i parenti di Annibale, il padre di Scipione e diversi altri politici romani. Tutti, storici e fittizi, ben costruiti e ben inseriti nella narrazione. Emerge inoltre quanto i generali di ambedue le parti fossero intralciati dagli inetti sistemi repubblicani delle loro città. Il suo unico piccolo difetto sta nel trattare alcune battaglie in maniera sbrigativa. Ma si tratta di una cosa da poco, gli scontri in fondo non mancano e la ricostruzione generale della guerra è ottima.
Che libro semplicemente ottimo, coinvolgente e molto scorrevole. Uno dei migliori di quest’autore. La Seconda Guerra Punica viene ricostruita in modo chiaro, realistico, dettagliato e allo stesso tempo appassionante (basta pensare alle incredibili marce dell’esercito di Annibale, per montagne e paludi). Vengono analizzati i due grandi titani di questo conflitto, Annibale e Scipione l’Africano. La genialità e la forza del condottiero cartaginese, la crescita e le doti del giovane romano, i loro piani, le loro strategie, le difficoltà, i trionfi e i contesti da cui emergono, l’autore descrive tutto questo senza mai cadere nel pesante. Inoltre tenendo in considerazione il punto di vista di entrambi il suo libro non è assolutamente di parte! Una grande qualità visto che la maggioranza degli autori guarda, valuta e giudica da un punto di vista esclusivamente greco-romano. Tra queste pagine troviamo una bella rappresentazione dell’epoca. Troviamo la realtà romana, l’equilibrio esistente nel Mediteranno dopo la Prima Guerra Punica, il ruolo dei celti e degli altri popoli tra le due potenti città... è un peccato non aver potuto vedere più da vicino anche Cartagine. Oltre ai due grandi generali emergono numerosi personaggi di rilievo, tra i quali i parenti di Annibale, il padre di Scipione e diversi altri politici romani. Tutti, storici e fittizi, ben costruiti e ben inseriti nella narrazione. Emerge inoltre quanto i generali di ambedue le parti fossero intralciati dagli inetti sistemi repubblicani delle loro città. Il suo unico piccolo difetto sta nel trattare alcune battaglie in maniera sbrigativa. Ma si tratta di una cosa da poco, gli scontri in fondo non mancano e la ricostruzione generale della guerra è ottima.
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