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E' la storia di Ademar il Leone dall'infanzia alla partecipazione alla lotta del Conte Helia del Maine, contro i suoi nemici come suo Vassallo e dimostrare tutto il suo valore. Sfidando le convenzioni dell'epoca per il suo Amore extra-coniugale per Rohese, essendo già sposato con una nobildonna, Ildegaris, madre dei suoi figli legittimi. Come tutti i libri di Melappioni è un susseguirsi di avventure e battaglie senza respiro, per cui i suoi libri si divorano per giungere all'epilogo. Ho trovato molto originale e piacevolmente sorprendente la parentesi del "Giardino Fatato".
“Il cavaliere del Leone” è l’antefatto della "Saga del Giglio e del Leone, la trilogia di “Forgiati dalla spada”, “Temprati dal destino”, “Il canto della vendetta”. Ridurlo a un prequel, tuttavia, sarebbe riduttivo: per l’intensità del racconto, epico e incalzante, gode di piena autonomia narrativa. Chi ha già letto la trilogia, ritroverà nomi che facevano parte della schiera del padre di Guibert. Poco male. Di sorprese ve ne sono comunque ben altre. Le vicende, pur ricche di colpi di scena, non si rendono mai inverosimili, con grande soddisfazione del lettore più esigente. L’intera vicenda si svolge nella prima metà degli anni Novanta dell’XI Secolo: le date non sono menzionate e questo stesso stratagemma, già utilizzato nella trilogia, induce a calarsi maggiormente nei panni dei personaggi, per loro natura poco propensi alla cronaca puntuale. Il romanzo rievoca lo sfondo di eventi poco noti ai più e per questo maggiormente ammantati del fascino dei secoli più lontani. Regno di Francia, Contea del Maine: il conte Elia ha da poco comprato la contea dal suo predecessore e se la ritrova invasa dai feroci Normanni, guidati dal Duca di Normandia Roberto II Courteheuse. Fatti veri, cornice storica dell’avventura di Ademar, cavaliere e vassallo del conte Elia. La storia di un grande amore, e della necessità di un riscatto che lo renda se non lecito almeno possibile, si intreccia con vicende di spada e di sangue, di indovinelli e di battaglie, con il profumo dell’avventura che incalza il lettore sin dalle prime righe: le pagine scorrono veloci, tra le dita del lettore, rapito dalla mano magistrale di #Melappioni. Gli elementi fondanti dell'epica ci sono tutti: il viaggio, le prove, la crescita dell'eroe, l'idealismo del bene, l’opposizione al destino già scritto, ma soprattutto amore e morte, spade e rose. O meglio… Rohese. Consiglio di cuore la lettura di questo romanzo, che dopo tante emozioni farà venir voglia di rileggere al più presto la Saga del Giglio e del Grifone.
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