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Anno edizione: 2018
Anno edizione: 2018
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Con "Censimento", Jesse Ball ci consegna un diario di viaggio nell'animo umano: un romanzo on-the-road tenero e crudele come una fiaba kafkiana, una storia che è un testamento d'amore e insieme l'omaggio dello scrittore a suo fratello Abram, a cui è ispirato il giovane protagonista.
«Jesse Ball si inventa un alter ego letterario, che ricorda molto l'"agrimensore K", per elaborare un lutto che lo ha colpito nella realtà» - Robinson
In un paese senza nome, un uomo decide di prendere un incarico misterioso: il censimento degli abitanti dalla città di A alla città di Z. L'uomo sa di non avere più molto da vivere e si mette in viaggio con il figlio, un ragazzo con la sindrome di Down, a cui è legato da un amore profondo e inesprimibile. Insieme vanno da una casa all'altra: c'è chi li accoglie con gioia, chi si rifiuta di farli entrare, chi è ansioso di condividere un pensiero o un ricordo, chi vuole che restino. A mano a mano che il viaggio procede verso nord, i luoghi sembrano perdere i confini e le parole diventano evanescenti. Lungo la strada il padre finalmente capisce la purissima, radicale innocenza del figlio, il suo mondo in cui solo le emozioni sono reali. E così prende forma l'eredità che l'uomo vuole lasciargli, l'unica in grado di sopravvivere quando le parole non dicono più nulla: il potere della memoria, l'amore assoluto, la nostalgia.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Ho conosciuto questo autore tramite il suo primo romanzo: "Quando iniziò il silenzio", un libro dalla trama rarefatta, la testimonianza di un uomo che si dichiara colpevole della sparizione degli abitanti di un'intera cittadina giapponese, ma che nel lungo periodo di prigionia non parlò mai, portandosi nella tomba questo segreto. Jesse Ball all'epoca aveva perso la moglie e si era chiuso anch'egli in un lungo silenzio e venendo a contatto con la storia decide di raccontarla tramite interviste e raccogliendo i fatti. Censimento invece cambia registro: un c'è un sottofondo di trama d'indagine, ma la storia di un bambino "speciale", che non diventa protagonista del romanzo, ma che gli viene cucito intorno. Un anziano vedovo si avvicina alla morte e decide di fare un ultimo viaggio col figlio. Vivono ad A e decidono di arrizare a Z: lui è un impiegato del censimento e con la scusa di portare avanti il suo lavoro (censire chi non è censito apportando sul costato un tatuaggio) inizia un viaggio nostalgico che parla di lui, della moglie e di questo bambino speciale. Nelle varie città (A, B, C ecc.) incontrano svariate persone a cui raccontano la loro storia e a loro volta ascoltano chi ha il desiderio di parlare. Arrivati a R, il cuore del padre inizia a dare i primi segnali della fine e quindi decidono di non fermarsi nelle altre città e arrivare direttamente a Z. Qui c'è un treno su cui verrà fatto salire da solo il ragazzo in un viaggio che lo riporterà ad A, dove un'amica di famiglia lo aspetta per prendersi cura di lui. Ball dedica il romanzo al fratello minore, morto in gioventù e affetto dalla sindrome di down. L'autore voleva raccontare in modo delicato (riuscendoci) il grande amore verso questo suo fratello, e l'unico modo che ha trovato è stato quello di raccontarlo tramite questo viaggio di ricordi di un padre e di un figlio. Molto bello, con un modo di scrivere molto particolare. E' un libro che consiglio e anche il precedente vale la pena di essere letto.
Censimento di Jess Ball è il dono di un fratello maggiore al suo fratello minore speciale, è il manifesto di come esistano persone che vengono considerate invisibile solo perché affette dalla sindrome di Down. Questo libro è in ricordo di chi non ha voce, ma in questo caso viene “scritto attorno” al protagonista che è appunto un ragazzo con la sindrome di Down, senza però metterlo al centro della storia. È l’ultimo viaggio di un padre e di un figlio, di un padre che sta morendo e che non vorrebbe lasciare il suo unico figlio da solo in questo mondo, un padre che ha compreso che l’unica eredità che può lasciare sono i ricordi e una parte del tempo vissuto insieme. È un viaggio per fare il censimento di tutte le città dalla A alla Z. Ed è proprio sfruttando questo particolare che il libro prende forma, dalle fermate per effettuare questo censimento. L’autore usa parole necessarie, tutto è essenziale, ridotto a ciò che è veramente indispensabile. Un libro che con una grazia infinita e a piccoli passi entra nel cuore del lettore per mostrargli cosa c’è al di là di una sindrome, senza patetismi, ma con una grande dignità e amore per chi solo all’apparenza è diverso.
Censimento è un libro profondo, onirico, surreale, ma allo stesso tempo profondamente tangibile e concreto. Le sue parole richiedono un'immersione graduale, una discesa nel clima del viaggio, della consapevolezza, nell'amore, nella perdita, ma lo fai tutto attraverso uno spesso strato di melassa, un clima denso, spesso, che devi scostare per poter avanzare. Una scrittura sublime, che scava e affonda negli strati più sottili della nostra pelle, per far entrare il tatuaggio sempre più in profondità.
Recensioni
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