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Anno edizione: 2017
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L'europa si riconosce in cinque assiomi: dai caffè (nelle loro differenze ontologiche) pieni di gente e di parole; nel bel paesaggio "camminato"; nelle strade e piazze chiamate col nome dei grandi del passato (memoranda); nella comune discendenza - o storia di due città - di Atene (ragione) e Gerusalemme (fede) la cui tensione "ossessiona l'invenzione paolina del cristianesimo; infine, nella consapevolezza escatologica del dover morire... Ora rischiamo l'americanizzazione (come avvertiva Weber nell'inverno 1918-19) riducendo la vita della mente a burocrazia manageriale e Husserl ci attenzionava sul maggior pericolo della "stanchezza" negli impegni e ricerche. Ma il genio dell'europa sta nella "santità dei minimi particolari" (W.Blake) per cui essa perirà se dimentica che "Dio si trova nei dettagli". Difendiamo (nell'era dell'imperialismo e dell'egemonia diplomatica non più europea) conclude Steiner, la dignità dell'homo sapiens nella realizzazione della conoscenza, nella ricerca disinteressata del sapere, nella creazione della bellezza. Una rivoluzione contro-industriale: questo il grande sogno dell'Autore.
Cinque cardini sono alla base dell'identità europea: i caffè in quanto luogo di conversazione, un paesaggio "camminabile", perché fra città e villaggi in Europa non ci sono distanze che non siano percorribili a piedi o in bici (nelle Americhe senza aereo non si va da nessuna parte, in Giappone non esiste una campagna abitata), i nomi delle strade che da noi non sono numeri ma ricordano la nostra storia, un'eredità divisa fra Atene e Israele, e infine il senso della fine possibile, che l'America non ha, perché proiettata solo nel futuro. L'operetta (il testo di una conferenza tenuta in Olanda) è stata scritta dieci anni fa, e riflette un clima di fiducia verso l'idea di Europa che oggi non c'è più, grazie a quello che hanno prodotto le istituzioni europee. Forse bisognerebbe rivalutare le "istituzioni" proposte da Steiner (caffè, sentieri, toponomastica, in definitiva "cultura"), perché nessuna Trojka potrà distruggerle
Il libro non è un capolavoro, ma è pieno di tante idee bellissime (una frase memorabile per pagina: vedi citazioni in Wikiquote), e leggerlo è proprio un piacere.
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