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Il libricino è certamente simpatico, apre una finestra su un personaggio minore ma interessante... Meno piacevole è quel continuo alito di disprezzo, quel voler ad ogni costo sminuire o relegare a misero opportunismo ogni azione o intervento del Mussolini che l'autore non riesce proprio a reprimere... Da leggere, indubbiamente, ma anche da usare "solo" come possibile base di partenza per studiare il personaggio attraverso autori meno faziosi e più "storici" .
el nostro dittatore di casa sappiamo oramai quasi tutto. Dal piano pubblico a quello privato, la vita di Mussolini è stata passata ai “raggi x” da fior fiore di storici, a cominciare da Renzo De Felice. Rimangono fuori ancora pochi dettagli della vita del duce, uno di questi, finora, era la figura controversa della sua governante, Cesira Carocci. Getta luce su di lei lo storico e giornalista Gianni Scipione Rossi nel gustoso e documentato volume Cesira e Benito. Storia segreta della governante di Mussolini (Rubbettino 2007, pp. 158). Pettegoli, paparazzi, giornalisti e storici, specie negli anni immediatamente successivi la fine del fascismo, si sono divertiti a dirne di tutti i colori sull’unica cameriera personale che Mussolini abbia mai avuto, colei che per dodici anni, dal ’23 al ’34, ha spolverato e rassettato il dietro le quinte del dittatore. Tanto per fare qualche esempio: Pierre Milza, autore di un’informata biografia del duce, l’ha dipinta come un “cerbero in gonnella”; Denis Mack Smith, un big della storia, riteneva fosse solo una “preziosa informatrice per la Sarfatti”, una delle prime e più famose amanti del duce nonché sponsor ufficiale della Cesira; Ugo Guspini, spione di professione, ne ha parlato come di “un’anziana governante (all’epoca aveva trentanove anni, ndr) meglio conosciuta come “la ruffiana” ”; Ercole Boratto, lo chauffeur di Mussolini, vedeva invece Cesira come la “padrona di casa” del Presidente del Consiglio; Duilio Susmel, biografo “ufficiale” di Benito, l’ha trattata in modo più indulgente definendola “donna abile e tuttofare”. Tante piccole tessere di un mosaico che Gianni Scipione Rossi ha abilmente messo assieme, tirando i cassetti della storia e spulciando i depositi della memoria: corrispondenze inedite, archivi, carte private, testimonianze orali. Emerge il profilo della Carocci e il ruolo che ha avuto nella vita di Mussolini ma, aspetto più gustoso, vien fuori in controluce un duce privato, con le sue idiosincrasie, stranezze caratteriali, capricci ma anche capace di
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