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Vent'anni dopo... Come Alexander Dumas con " I tre moschettieri", Coe ci fa incontrare ancora, dopo un ventennio, i tre ragazzi, Ben, Phil e Doug, protagonisti de "La banda dei Brocchi" insieme agli altri personaggi, quelli ancora in vita, di quello splendido romanzo. Con "Circolo chiuso" Coe riesce nella difficile impresa di proporci un libro ancora più bello e coinvolgente, in cui risaltano maggiormente, sia in positivo che in negativo, alcuni personaggi, quali Claire Newman e Paul Trotter, fratello di Ben, che nelle vicende degli Anni '70 erano rimasti un po' in secondo piano. Quelle che ritroviamo qui sono ora persone adulte, più o meno mature, tutte comunque appesantite dalle vicissitudini della vita, quali matrimoni falliti, nuove e problematiche relazioni sentimentali, sorelle scomparse nel nulla e difficili rapporti con i figli. Nuove ed interessanti figure, Malvina su tutte, fanno la loro comparsa, andando a nutrire ulteriormente la già ricca galleria che vede Benjamin Trotter mantenere sempre e comunque la parte di primo attore. Sullo sfondo, come nel primo libro, le vicende politiche, sociali e storiche del periodo: il Governo Blair e il suo neo-laburismo, la chiusura di grandi fabbriche e la disoccupazione crescente, l'avvento del nuovo millennio con il temutissimo Millennium Bug, il tragico 11 Settembre 2001 e le guerre in Afghanistan e Iraq. Bellissimo romanzo a cui, se fosse possibile, assegnerei un bel 5/5 e lode. TASSATIVAMENTE DA LEGGERE!
Questo libro è il seguito de "La banda dei brocchi" e ci fa ritrovare tutti i protagonisti dopo circa un ventennio. Le illusioni della giovinezza, la goliardia contagiosa e la spensieratezza di quei tempi sono lontane. Inevitabilmente i nodi vengono al pettine: matrimoni falliti, crisi di identità, difficoltà a comprendere la società e la politica del tempo. Pur se eccessivamente "pilotato" lo svolgimento della trama coinvolge il lettore anche perchè la tipica ironia di Coe è comunque sempre presente. Un testo che si legge agevolmente nonostante tratti temi molto seri quali la vita del nostro gruppo di protagonisti. Non è difficile ritrovare qualcosa della nostra esperienza personale nella saga approntata dall'autore. Stimolante.
Vorrei fare una premessa: è assolutamente ingannevole che nel retro della copertina, Circolo chiuso sia definito "un libro in sè compiuto" perché non è vero! Per comprenderlo e assaporarlo è imprescindibile la lettura de La banda dei brocchi. I due romanzi si completano a vicenda (dovrebbero essere venduti in un cofanetto!) e l'uno non può essere considerato compiuto senza l'altro. Detto ciò, entrambi sono bellissimi e ne consiglio la lettura!
Recensioni
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Un romanzo della stanchezza, questo Circolo chiuso che fa da seguito, secondo quando dichiarato dallo stesso Coe in una nota d'apertura, al precedente La banda dei brocchi (Feltrinelli, 2002; cfr. "L'Indice", 2002, n. 4). Un meccanismo dichiarato di fidelizzazione del lettore, dunque, tant'è che alla fine del volume è inserito un riassunto della "puntata precedente", benché l'autore in un'intervista abbia dichiarato che non si tratta di un'operazione montata per sfruttare il successo dell'altro libro, bensì di aver avuto in mente sin dall'inizio un romanzo unico, poi diviso in due volumi perché non fosse eccessivamente pesante. Non c'è motivo di non credergli, ma questa seconda parte non è certo esente dalla pesantezza.
Pesantezza, stanchezza: in questa fotografia a distanza di vent'anni i personaggi hanno ovviamente perso la freschezza dell'adolescenza, perdita che si ripercuote sul ritmo narrativo prima ancora che sulle storie. Il tentativo di per sé interessante di allestire una sorta di saga dell'Inghilterra contemporanea si traduce in una trama decisamente macchinosa e gravida di colpi di scena, nonché di incastri improbabili con scomparse ricomparse e soluzioni di misteri, alla maniera di un feuilleton e poco in sintonia con il mélange di ironia e sofferenza esistenziale che l'autore dispensa pur con la consueta abilità.
L'aspetto politico del romanzo ruota intorno al personaggio di Paul Trotter, ritratto del laburista di destra per eccellenza, un clichè talmente esasperato che farebbe persino ridere se non si sapesse, anche per esperienza di casa nostra, quanto corrisponda al vero. Attraverso questo personaggio, Coe afferma l'impossibilità di distinguere tra la politica di destra e quella di sinistra, esprime la delusione nel constatare la continuità del New Labour di Tony Blair rispetto a Margaret Thatcher e ai conservatori degli anni novanta. Un'atmosfera di disillusione e impotenza che impregna tutto il romanzo, giocata sullo sfondo delle lotte contro la chiusura della Rover e i grandi eventi internazionali, l'11 settembre e soprattutto la decisione di allearsi agli Stati Uniti nella guerra in Iraq. Comunque, l'unica via d'uscita anche Paul Trotter la trova in un colpo di scena, una risoluzione sul piano "del personale", come si sarebbe detto negli anni settanta, compiendo una scelta d'amore abbastanza sconvolgente e, dati i precedenti del personaggio e altre implicazioni del plot, davvero inverosimile.
Per fare solo un esempio del concatenamento di surreale e realismo sociale: il fratello maggiore di Paul, Ben, scompare e poi riappare perché non riesce a finire un suo romanzo impossibile, anzi l'"opera mondo" in cui si cimenta vanamente da decenni, basata sulla ricerca di nuovi linguaggi intrecciati con la musica. Cattolico convinto, o apparentemente tale, giunge a desiderare di farsi frate per sfuggire alla frustrazione, poi perde la fede, lascia la moglie, e magicamente ritrova l'unico grande amore della sua vita, una donna ora malata cronica, che casualmente è anche la madre dell'amante del fratello (e lui il padre, ma senza mai averlo saputo: una spruzzatina d'incesto, quindi, e per di più prima del fratello se ne era innamorato anche lui...).
Un romanzo stanco.
Giuliana Olivero
Dopo gli anni Settanta e Ottanta, Jonathan Coe continua il suo grande affresco dell'Inghilterra degli ultimi trent'anni con questo nuovo libro, che, sebbene sia in sé una storia compiuta, può essere considerato parte di una trilogia insieme ai precedenti La banda dei brocchi (anni '70) e La famiglia Winshaw (anni '80). Il romanzo riprende infatti il racconto delle vicende dei protagonisti della Banda dei brocchi, che, non più ragazzi del liceo, devono affrontare le responsabilità e i problemi dell'età adulta. Attorno ai personaggi già noti, Benjamin, Doug, Philip, e ad altri nuovi arrivati, ruota una serie di avvenimenti privati che si fondono strettamente con quelli pubblici, dall'ascesa al governo di Tony Blair, al terrorismo islamico e alla guerra in Iraq.
Il romanzo è aperto dal ritorno in patria di Claire Newman, che dopo il fallimento del suo matrimonio aveva vissuto in Italia una tormentata storia d'amore. Giunta a Birmingham e decisa a scoprire tutta la verità sulla misteriosa scomparsa della sorella Miriam, avvenuta venti anni prima, Claire incontra gli amici del passato, tra cui Benjamin Trotter e suo fratello Paul. Quest'ultimo è diventato deputato laburista e deve fare i conti con le insidie e le ambiguità del mondo della politica; accade così che durante la crisi successiva all'11 settembre, voti a favore della guerra in Iraq, nonostante sia convinto che si tratti di un errore. Preda di forti incertezze morali, Paul, seppur sposato, è segretamente innamorato di Malvina, la sua giovane consulente per l'immagine. Non sarà facile per lui vivere serenamente questo sentimento perché anche il fratello Ben è interessato alla ragazza. Inoltre, il passato di Malvina cela un segreto di cui nemmeno lei è a conoscenza e che è destinato a travolgere la sua vita e quella dei fratelli Trotter.
Ancora una volta Jonathan Coe regala ai suoi lettori una storia di complicità, segreti e sentimenti imperituri, come l'amore e l'amicizia, in cui si rispecchia il ritratto di una generazione e di un'intera nazione. Ambientato nella Gran Bretagna di fine millennio, Circolo chiuso è un romanzo che racconta non solo i destini incrociati di un gruppo di amici di lunga data, ma anche l'Inghilterra di oggi, alle prese con i dubbi e le incertezze che condizionano la sua società e la sua politica interna e internazionale: la svolta del partito laburista, il dramma del lavoro sottoposto alla morsa e alle costrizioni della globalizzazione, la violenza del terrorismo e della guerra.
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