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SINCLAIR, THOMAS A., Il pensiero politico classico, Laterza, 1993
GIORGINI, GIOVANNI, La città e il tiranno, Giuffrè, 1993
scheda di Bongiovanni, B., L'Indice 1993, n.11
Le fonti in cui si annida il pensiero politico, nella sua eterogenea ricchezza, non vanno ricercate nei soli autori consacrati dalla filosofia politica tradizionale. È questa la sostanza sempre attuale del bel manuale di Sinclair, che porta benissimo i suoi quarant'anni. Gran spazio viene naturalmente concesso, in un nutrito gruppo di capitoli centrali, a Platone e ad Aristotele, ma il lettore si rallegrerà, "in armonia con la concezione ellenica", di trovare "l'intero problema della vita associata" estrapolato da Esiodo ed Eraclito, da Protagora ed Eschilo, da Democrito ed Erodoto, per arrivare a Tucidide, a Isocrate, sino all'ellenismo, al pensiero greco a Roma e ai primi due secoli dell'impero. Filosofi, poeti, tragediografi, storiografi, oratori, tutti hanno un pensiero politico. Sulla stessa ampiezza di orizzonte si pone il saggio di Giorgini sulla tirannide, un concetto "negativo" e polemico comparso per la prima volta in greco nel poeta Archiloco di Paro (VII secolo) e destinato a connotare l'irruzione della natura arbitraria, "privatistica" e abnorme del potere oltre che una forma barbarica e orientale. La tirannide, e la misotirannia, si presentano poi come risposta possibile a una situazione di guerra civile e di classe tra le fazioni. Cacciati i Pisistratidi ad Atene si fa strada il "nome più bello", l'isonomia (Erodoto), vale a dire l'eguaglianza davanti alla legge. Il tiranno diventa allora il trasgressore del "nomos", il violatore della "polis", come Edipo al di sopra e al di sotto dell'umano.
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