Stoker

Non lasciatevi trarre in inganno dal titolo. Il “padre” di Dracula non c’entra nulla e tantomeno le creature delle tenebre dai canini aguzzi. Il film è un thriller psicologico raffinato e inquietante dalla trama apparentemente semplice, forse banale. Eppure bastano pochi minuti per capire che non si tratta di un thriller qualsiasi, ma di un film in cui l’estetica la fa da padrona; un’opera morbosamente attraente, ambigua, perversa, oscura e per certi versi gotica, più di molti film sui vampiri. La regia di Park Chan- Wook (Oldboy) è magistrale, la fotografia è meravigliosa, una vera e propria gioia per gli occhi di ogni cinefilo e non. La bellezza delle immagini è in contrasto con l’orrore della storia, la bellezza degli attori (una splendida Nicole Kidman e un Matthew Goode dal fascino irresistibile) è a volte accentuata, altre volte oscurata dall’enigmaticità e dall’ambiguità dei loro personaggi. Contrasti che si riflettono in quello più generale di eros & thanatos, filo conduttore del film. Ottime le interpretazioni, in particolare quella di Mia Wasikowska (assolutamente perfetta). Per me questo film è davvero un gioiellino, un connubio di straordinaria eleganza e di ferocia.