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Il volume è di particolare interesse per gli storici, ma anche per chiunque abbia il desiderio di approfondire la tematica del pellegrinaggio e della religiosità nel Medioevo. Molto ricca e interessante è l'introduzione dell'autrice, con un ricco apparato di note. Di grande utilità anche le indicazioni bibliografiche contenute alla fine dell'opera. Il volume, però, risulta non più disponibile ed è dunque al momento consultabile soltanto nelle biblioteche delle Università. Si spera in una ristampa, visto che non esiste la possibilità di consultarlo in altro modo.
La traduzione italiana di questo codice latino del XII secolo è condotta con il rigore accademico di un istituto di ricerca specializzato qual è il “Centro Italiano di Studi Compostellani” dell’Università di Perugia. La traduttrice, Vincenza Maria Berardi, consegna al Lettore la genuinità, l’intensità e l’integrità del messaggio europeista e cristiano che è contenuto ne “Il Codice callistino” e che si pone saldamente alle radici del pellegrinaggio a Santiago de Compostela diffusosi rapidamente in tutto il mondo medievale. Non a caso, Giovanni Paolo II, nel discorso pronunciato a Santiago nel 1982, disse che «l’intera Europa si è ritrovata attorno alla “memoria” di san Giacomo in quegli stessi secoli nei quali essa si costruiva come continente omogeneo e spiritualmente unito. Per questo lo stesso Goethe affermerà che la coscienza dell’Europa è nata pellegrinando». “Il Codice callistino” è il testo più antico e, al tempo stesso, decisamente indispensabile per comprendere le motivazioni che, dal Medioevo fino ai giorni nostri, hanno accompagnato l’uomo “ad limina sancti Jacobi”. Interessanti i riferimenti biblici, i sermoni, le omelie e i cantici che delineano la liturgia di Santiago. Affascinanti le cronache delle gesta di Carlomagno e dei suoi Paladini che sacrificano la loro vita per liberare il Cammino che conduce al sepolcro di san Giacomo. Appassionanti le narrazioni dei miracoli del santo sempre pronto a correre in aiuto dei propri fedeli disagiati. Suggestive le descrizioni contenute nella “Guida del pellegrino” che indica l’itinerario da seguire, i villaggi da attraversare, le tappe da rispettare, i pericoli da evitare, le regole da osservare, i “loca sancta” da visitare prima di giungere nella città di Santiago e restare rapiti dallo splendore della sua cattedrale. Un appuntamento letterario, dunque, da non perdere perché “Il Codice callistino” saprà condurre ed appassionare il Lettore nei molteplici aspetti incantevoli del mondo medievale.
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