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I DELITTI
Questa è una storia vera, una serie di eventi realmente accaduti e accaduti qui, in Italia e ora. Ma per come sono agghiaccianti e straordinari, questi eventi e questa storia, forse si farebbe prima a credere che siano solo un'invenzione. Che non siano mai accaduti davvero, né ora né qui.Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Lucarelli confeziona questo libercolo adeguandosi totalmente alla "verità processuale" ed alle strampalate teorie di Giuttari . Probabilmente nel podio dei saggi più inutili scritti sull'argomento "Mostro".
sorpresa che Lucarelli avalli una tesi cosi' assurda e priva di senso.
questo è, il primo libro che ho letto su questa tragica, oscura e purtroppo reale vicenda. Per un mio personale motivo, sono sempre stato interessato a questa pagina di cronaca nera italiana, anche se ero molto piccolo, temevo il mostro, temevo di poter essere coinvolto in questi fatti, anche se non a me direttamente, per via della mia età e perchè vivevo in un altro luogo, ma una persona a me carissima, era in quegli anni fidanzata, e sicuramente si appartava...per questo già allora seguivo i servizi in tv, leggevo i giornali, chiedevo ai più grandi. Con il tempo mi sono documentato, ho letto vari libri, e visto vari servizi, ed ho anche casualmente conosciuto, a causa di un sinistro stradale, un investigatore che aveva lavorato sul caso. il mio commento su questo libro, è che sia semplicemente unico e molto esaustivo, facendo luce su qualcosa di oscuro e sempre mutevole. l'intera vicenda di questi fatti di sangue della nostra storia, con tutte le miserie ad essa correlate, ha fatto del mostro un personaggio alla portata della fantasia di tutti. Erano i compagni di merende? Una setta satanica? un'imprendibile assassino dai mille volti, ancora impunito? Non c'è nessuna verità, e questo libro, con la ricostruzione dettagliata dei delitti, dei tempi e i modi, con l'aiuto delle testimonianze e ciò che di più vero oggi noi abbiamo, per capire, per cercare di comprendere, perchè tante persone legate alla parola mostro, sono morte,perchè tanti giovani, nel fiore della loro vita, sono stati uccisi in quel modo, senza che una vera giustizia abbia fatto il suo corso. Consiglio vivamente questo libro a qualsiasi pubblico adulto.
Recensioni
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Il Capo della Squadra Mobile di Firenze, con il supporto di un bravissimo scrittore di gialli, ci racconta "La vera storia dei Mostri di Firenze".
Con la morte di Pietro Pacciani, indicato a lungo come il possibile "mostro di Firenze", e la condanna di Mario Vanni, suo complice, all'ergastolo, non si è affatto spenta la voglia di giustizia, la determinazione e la volontà con la quale gli inquirenti continuano a cercare una spiegazione definitiva per una serie di efferati delitti che hanno insanguinato le campagne attorno al capoluogo toscano nell'arco di tempo che va dal 1974 al 1985. In quel periodo alcune giovani coppie, appartate la sera in macchina, hanno trovato una morte orrenda, violenta, accompagnata da mutilazioni attribuite a un maniaco sessuale, per molto tempo considerato un assassino solitario.
Michele Giuttari è uno degli inquirenti responsabili delle indagini. Capo della squadra mobile di Firenze dal 1995, ha ripreso in mano tutte le carte dell'inchiesta, ripescando testimonianze dimenticate (ma in realtà molto importanti), rielaborando gli eventi in modo differente rispetto al passato e giungendo così a nuove conclusioni. Il libro è la documentata testimonianza delle nuove indagini, con la ricostruzione dei fatti, i drammatici racconti dei personaggi che in qualche modo avevano a che fare con quell'ormai tristemente celebre gruppo di "compagni di merende", gli interrogatori dei sospettati, le nuove possibili soluzioni del caso.
Tra i tanti fatti: la presenza, notata da moltissimi testimoni, di un'auto di colore rosso (la Fiat 128 di Lotti?) talvolta ferma sul luogo dei delitti a pochissima distanza di tempo dall'evento, altre volte in rapido allontanamento dalla scena dell'omicidio, con altre automobili, tra cui una Ford Fiesta (quella del Pacciani?), con una o più persone a bordo. Le testimonianze di numerose donne, prostitute o meno, che negli anni ebbero a che fare con il famigerato gruppo di uomini e i cui ricordi aprono una finestra su una realtà squallida, sempre al limite della patologia o anche oltre. L'esistenza di un giro di "amici" dediti a spiare le coppie appartate nella campagna, di cui faceva parte anche un inquietante mago, Salvatore Indovino, che, tra i suggerimenti dati alle giovani per legare a sé per sempre l'amato, includeva il fare l'amore in un luogo aperto, in macchina. "La ragazza – scrive Giuttari – avrebbe dovuto comunicare al Mago la sera, il luogo e il modello della vettura usata dalla coppia". Una circostanza tanto più inquietante in quanto la casa del mago si trovava assai vicino a uno dei luoghi degli omicidi... E perché dopo il delitto del 1985 (l'ultimo attribuito al "mostro") si erano improvvisamente diradate le visite del gruppo di amici (tra cui Mario Vanni) al mago, precedentemente settimanali, condite da incontri sessuali e strani rituali che lasciavano tracce di sangue nelle lenzuola? E perché, ancora, Giancarlo Lotti (altro "compagno di merende") diceva a una amica-amante preoccupata, passando in macchina presso la piazzola teatro degli omicidi del 1985, "non avere paura. Quando sei con me il Mostro non c'è!"? E che dire delle testimonianze dirette, di personaggi come Lotti (a sua volta condannato), che descrivono gli omicidi, che dicono di avere visto tutto, di avere partecipato? Magia nera, ricatti, strani e inspiegabili guadagni: cosa si cela dietro la cosiddetta "banda di San Casciano"?
Un libro avvincente come un racconto poliziesco, coinvolgente come una storia d'azione, appassionante come l'indagine narrata da un romanzo giallo, ma drammatico come una tragedia incomprensibile: perché si tratta della realtà, una realtà non ancora del tutto chiara e molto difficile da "digerire".
"L'inchiesta ha descritto uno scenario povero, misero, fatto di donne vulnerabili e uomini impotenti, uno scenario immobile, come in un dipinto del Trecento", ma dietro questo affresco si nasconde ancora qualcosa, o qualcuno? Un personaggio influente, importante, un medico stimato, oggi scomparso? "Non c'è nulla come una pietra tombale per seppellire definitivamente ogni epilogo. Nei romanzi gialli come nella realtà".
A cura di Wuz.it
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