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Anno edizione: 2018
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E’ possibile raccontare (e condensare) più di tre secoli di colonizzazione dell’America del NORD (oggi USA) in sole 266 pagine? Sembra impossibile eppure Chastenet vi è riuscito in modo mirabile. Anche se non cita fonti bibliografiche, è palese che ha studiato a fondo questa materia offrendola in una prosa cristallina. In più il testo è corredato da mappe, foto, dipinti e disegni che arricchiscono la narrazione. E’ particolarmente apprezzabile il capitolo 3 (i Pellerossa) in cui gli usi e costumi di questi aborigeni sono trattati con competenza e con amore e il loro sterminio descritto con dolore: “a contatto con i visi pallidi vengono progressivamente spogliati delle loro terre” e contagiati da febbri perniciose, vaiolo e tubercolosi (p. 78). Di particolare interesse il capitolo 14 (L’Impero dei Cowboy): in ca. 20 anni questi mandriani guidarono sei milioni di bovini texani verso le masse di lavoratori del Nord (Chicago e dintorni). I Long Horns erano radunati a San Antonio e risalivano a Nord lungo piste famose (la Chisholm, la Shawnee). C’è una dicotomia profonda tra i film di Hollywood sull’epopea dei cowboys (spesso pellicole di gran pregio) e la loro dura realtà: questi mandriani erano lavoratori precari, contratto a termine, gente diseredata, mal pagata e maltrattata (ca. 35 dollari/mese, a pittance), a fronte di una durissima vita all’aperto e alle intemperie nella guida del bestiame al Nord. La loro epopea durò solo 20 anni e si estinse con i grandi allevamenti di bovini del nord. La storia si ripete: oggi ci sono i poveri riders (pure loro precari e con salari da fame) che faticano (per Glovo, Deliveroo etc.) con il loro cesto termico sulle spalle a portare cibi già cucinati a casa degli abitanti delle grandi città. Un vademecum prezioso per chi non solo non vuol dimenticare ma vuole approfondire questa storia del West mirabilmente condensata.
Un libro bellissimo, interessante, esauriente e scritto molto bene. Belle illustrazioni accompagnano il testo.
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