Le cose fondamentali

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20/09/2019 10:43:10
«- Ma che bisogno c’è? - Non lo so, sento il bisogno di non lasciare mio figlio solo con le sue domande. E chi ti dice che siano proprio quelle, le domande che si farà a quattordici anni? Quando verrà il momento sarà lui a fartele, le domande che gli interessano. Se vuole fartele. Se vorrà farle a te, soprattutto. - Appunto. Ci tengo che sappia quelle due o tre cose che ho capito io. Poi faccia quello che vuole. - Che cosa vuole che gliene importi. Non servono a niente le esperienze degli altri. Quello dei padri, meno che meno. Bisogna farle di persona. Ti immagini? se tuo padre fosse venuto da te dicendoti: guarda questa cosa qua non serve che la vivi anche tu, perché ci sono già passato io… - Non pretendo mica che mio figlio viva basandosi su quello che ho provato io. - Sei presuntuoso, pensi di aver vissuto chissà che cosa. - Neanche per sogno. Non ho vissuto niente di eccezionale, ma è proprio questo il punto. Voglio fargli capire che anche nelle cose ordinarie c’è qualcosa di importante. - È solo un modo per illuderti di avere vissuto cose che vale la pena raccontare. Stai facendo pagare a tuo figlio la tua delusione verso la vita. - Può darsi. - Lo annoierai e basta. - Pazienza. Ma sono le cose che sono capitate a me. Sono quelle che ho da offrire io. Sarà poco, ma sono le uniche che posso garantire di persona. C’è il mio certificato di garanzia personale, diciamo così». Un dialogo tra Leonardo, padre alle prime armi e Mario, il figlio tanto desiderato. Leonardo attraverso un diario dà voce ad un dialogo interiore che sarà l’eredità per il proprio figlio, nonché la bussola per navigare un mondo troppo spesso in tempesta. Scarpa, sa scrivere bene, anche se il libro non mi ha convinto in tutte le sue pagine. Ci sono pezzi interessanti e pagine e pagine, a mio avviso, completamente superflue.
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10/07/2012 09:15:38
Incredibile cosa può succedere quando vinci lo "Strega". Da quel momento in poi puoi pubblicare pure la lista della spesa... Libro senza senso, non va da nessuna parte, scritto male, furbetto in alcuni tratti, alla ricerca dell'eccessiva originalità senza trovarla. Quando l'autore capisce che ha scritto un libro che nemmeno lui capisce ci infila gratuitamente due novità finali, forzatissime e non emozionanti. Una pena. Meno male che almeno non è un romanzo lungo...
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09/02/2011 13:55:34
Storia perdente, come il protagonista. Di solito mi piacciono le storie sui perdenti, ma questa è scritta male. Una prima parte un po' troppo "paracula" e una seconda che nonostante il colpo di scena non riesce a coinvolgermi. Di paterno ci trovo ben poco
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21/01/2011 09:59:51
Ho da poco finito di leggerlo. Mi ha catturato, l'ho letto quasi tutto d'un fiato. Uno di quei libri in cui non vedi l'ora di rimmergerti per sapere come andrà a finire. Scorrevole e pieno di sorprese. Scarpa, in questo libro, è davvero un poeta, nel modo in cui fa rivolgere Leonardo, il protagonista che scrive questo "diario", al figlio, per come racconta i dubbi e le paure che lo hanno travolto da quando è diventato padre, per come descrive gli scenari. Inizialmente può sembrare un romanzo un po' troppo sentimentale, una versione maschile di "lettera a un bambino mai nato", ma non è affatto così...e lo si scopre mentre il "diario" va avanti... Spiazzante e struggente, lo considero uno dei più bei libri mai letti.
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16/01/2011 11:55:55
condivido l'opinione di Emiliano. dalla seconda e quarta di copertina appariva un libro poetico e commovente, ma non sono riuscito ad andare oltre pagina 32.
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24/12/2010 10:38:39
Mi va di recensire e proprio in una giornata come quella di oggi(vigilia di Natale) un libro che parla di attaccamento alla vita: "Tiziano Scarpa Le cose fondamentali" Già la copertina è emblematica, mi ricorda lo sceneggiato Kunta Kinte(ricordi da vecio) quando quest'ultimo diventa padre e braccia al cielo col fagottino tra le mani offre e ringrazia le stelle e gli dei di questo avvenimento. Il libro poi si sviluppa, in una prima parte in cui il papà scrive al bambino delle lettere e s'immagina che il figlio da quattordicenne leggerà; lettere dove il papà gli descrive le verità delle vita(secondo lui) e segreti della sua esistenza. Le descrizioni che il papà fa, avvengono nei luoghi più disparati, sono molto belle le location descritte da Scarpa(spiagge innanzitutto, onde che s'infrangono etc, che cmq danno una certa ispirazione poetica alla cosa) e spesso mentre scrive queste lettere a fargli compagnia c'è il suo amico dissacratore e dissacrante:Tiziano(figura che se in un primo tempo si rivelerà quasi fastidiosa e inopportuna, poi si rivelerà determinante...). Scarpa però spiazza il lettore e c'è una seconda parte che non vi voglio svelare, certezze, sicurezze idee che si stavano consolidando che vanno a farsi friggere. Un po' come succede nella vita di tutti noi... e bisogna essere preparati! (Io quest'ultima cosa l'ho vista come il succo e l'insegnamento essenziale da trarre da queste pagine) Cmq Scarpa dopo Stabat Mater si conferma, a mio parere, scrittore molto interessante Saluti
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14/11/2010 18:33:07
Non sono per niente d'accordo con i commenti entusiastici che leggo qui sotto, personalmente mi sarei aspettato molto di piu'. La prima parte del libro e' piuttosto "distaccata": solo elaborazioni letterarie - per altro niente di straordinario - pochissima passione e poche emozioni. Anche la svolta di meta' libro non salva il racconto. Sembra invece che l'autore abbia scritto le prime pagine cosi' poco coinvolgenti, gia' in ottica dell'agnizione che rovescia la prospettiva del libro sulla paternita'. Ho letto su un sito che Scarpa non ha figli e sinceramente ci avrei scommesso dopo aver letto questo libro! Io ne ho avuto uno solo 6 mesi fa e potrei scrivere mille pagine con una penna di solo amore per lui: in tutto il libro non ce n'è una goccia autentica! Tra l'altro questo refrain dei 14 anni e' probabilmente il millesimo dei pensieri di un padre guardando un neonato, non il primo ricorrente come invece accade in questo racconto! In sintesi: l'idea non e' particolarmente originale, lo sviluppo e' freddino, i personaggi sono a una dimensione - l'amico del protagonista va bene per un fumetto, non per un libro - e la scrittura, piena di forzature stilistiche, non mi ha entusiasmato. Sulla paternita' uno scrittore puo' scrivere certamente pagine migliori, se invece devo prenderlo come un romanzo qualsiasi - a prescindere dal tema - mi lascia ben poco.
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28/10/2010 08:35:57
letto in due giorni. semplicemente fantastico. quando pensi di aver capito quali siano le cose fondamentali della vita il destino ti rimette subito in gioco e la caccia al tesoro ricomincia! storia ben scritta, coinvolgente, nuda e cruda come il nostro vivere. Scarpa ha la capacità di usare le parole come pochi altri scrittori ed ha la capacità di farle arrivare dritte al cuore.
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08/10/2010 13:09:06
Condivido tutti i commenti positivi, nasce come un piccolo diario, istruzioni di vita, ma poi diviene quasi un thriller, con una trama da scoprire. L'ho letto subito dopo "VENUTO AL MONDO" (Mazzantini) scegliendo per puro caso, due storie legate alla paternità, e con un finale simile ..
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02/09/2010 09:24:13
bellissimo, tecnica di scrittura perfetta, studio alternativo delle parole e della punteggiatura assolutamente notevole. Il capitolo dei pensieri "a due punti" personalmente non l'avevo mai trovato in altri libri. Bravo Scarpa, che per portare alla luce sentimenti umani che rischiano di scivolare nel terreno vischioso del già sentito, non si lascia condizonare da un eccesso di metafore ma trova strade alternative e più sorprendenti. Solo una cosa non mi ha convinto: il colpo di scena arriva un po' tardino, appena prima che il lettore possa pensare di essere sull'autostrada dei soli pensieri di un padre tranquillo, come se nulla di sconvolgente possa accadere mai ad un bambino è appena nato.
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31/08/2010 17:28:19
Poco da dire...bellissimo! E non so spiegare bene perché: poetico, profondo, avvincente.
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07/07/2010 12:51:36
Il libro contiene pagine indimenticabili. Scarpa descrive con sapienza l'animo della paternità e propone immagini fantastiche che la sua penna rende reali per l'immaginario... Da leggere e rileggere.
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12/06/2010 19:49:46
mi sono innamorata di Tiziano Scarpa leggendo lo splendido "stabat mater" , questo ultimo romanzo non è da meno . Scarpa è l'uomo della verità, profondo conoscitore dell'animo umano fa tremare l'anima accostando le parole come solo lui sa fare.
