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Nell'Introduzione a questi suoi interventi sindacali e politici Vittorio Foa dice che una riflessione sul recente passato del sindacato è necessaria in una fase in cui tutto sembra rimesso in discussione. I materiali qui raccolti vanno dal 1950 al 1970 e coprono due fasi della vita del sindacato. Una prima fase, di difficile e lenta uscita da una condizione di crisi, cui corrispose il predominio dei condizionamenti ideologici e politico-parlamentari (governo oppure opposizione), durò fino agli ultimi anni '50 e registrò una seria rottura fra i sindacati. La seconda fase è quella degli anni '60, con il radicamento del sindacato nella situazione del lavoro, cioè nella condizione concreta della classe operaia, e corrisponde a una crescita dell'unità sindacale insieme con un rigoroso sviluppo di tutte le organizzazioni. Lo sviluppo si prolunga negli anni '70 e solo dopo il 1975 cominciano a maturare gli elemencidi una seria difficoltà le cui radici Foa analizza nell'Introduzione.Secondo Foa l'attuale crisi del sindacato non è la fase di un normale avvicendamento di alti e bassi, di avanzate e regressioni: essa ha le sue radici dentro lo sviluppo degli anni '60 e '70, anzi ne è lo sboicco; e per uscirne non basta aspettare migliori condizioni congiunturali e neppure fare qualche correzione. Oggi si tratta di compiere un salto di qualità profondo.I materiali raccolti in questo volume sono in parte articoli già pubblicati su riviste e giornali, in parte discorsi e interventi, finora inediti, pronunciati nel corso di congressi e riunioni di comitati difettivi del sindacato. Questo materiale inedito serve a rendere conto non solo dei contenuti dell'elaborazione sindacale, di quella che si può chiamare «la cultura della Cgil.., ma anche dei metodi di lavoro e di direzione di quell'organizzazione. Dai testi qui pubblicati emerge anche il dibattito nel sindacato, nei partiti operai e fra sindacato e partiti, sulla crisi e lo sviluppo del capitalismo, sulla centralità dei problemi operai anche nella politica, sulla crisi dell'ideologia come cemento di unità, ecc. Dati i suoi incarichi, Foa era completamente integrato nella propria organizzazione, ma riusciva anche a individuarne con freddezza tendenze e limiti, mantenendo quindi - almeno su un piano analitico - un certo distacco. Il primo testo della raccolta, un rapporto riservato alle segreterie centrali sulla meccanica, ammonisce che bisogna occuparsi non solo dei settori in crisi, ma anche di quelli in sviluppo; e questo contro la pericolosa tendenza, forte allora nel sindacato e nei partiti operai, a vedere il capitalismo in crisi mortale. L'ultimo pezzo, il saluto all'organizzazione al momento delle dimissioni, insiste sulla necessità: di rinnovare il rapporto fra la lotta sociale, allora assai impetuosa, e l'azione politica. Forse questa è sempre stata una caratteristica di Foa sindacalista: di essere tutto dentro il proprio sindacato e al tempo stesso di essere al suo fianco.
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