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Breve, ma intenso!
Un testo scorrevole e semplice ma con un gioco di intrecci tra presente e passato che rende il romanzo non banale e non prevedibile. Per chi desidera una lettura non impegnativa ma "d'autore" .
Recensioni
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Contrariamente a molte storie di ambientazione milonguera, spesso infarcite di motivi stereotipati, il romanzo di Elia Barcelò è originale in quanto ironico, antiretorico e intrigante al tempo stesso. È inoltre piacevolmente complicato, con una trama che cattura il lettore nella sovrapposizione quasi irreale dei diversi piani temporali e memoriali. Una notte di aprile, a Innsbruck, in una squallida sala parrocchiale trasformata in milonga, un uomo incontra una donna che pare "strappata a un libro antico", balla con lei fino a notte fonda e, dopo alcuni mesi, si mette sulle sue tracce a Buenos Aires, nel quartiere porteño di La Boca. Il viaggio lo conduce lontano anche nel tempo, a un quadro (Il tango è un grido sottovoce, artista sconosciuto, 1920 circa), che evoca in lui la prima immagine della donna incontrata, e a una storia passata, che cancella e riscrive la sua. È la storia della giovane e avvenente Natalia, stregata da Diego pochi giorni prima di diventare sposa del tedesco Bernstein, poi modella di un pittore e ballerina per denaro quando il marito è lontano per mare. Mentre seguiamo questo racconto antico di innocenza e di vergogna, pieno di capricci della sorte, di attese e di sorprese, leggiamo che in una milonga di Salisburgo, un sabato di novembre, sotto la neve, una donna incontra un uomo di nome Diego, ne resta affascinata e, seguendo il suo indirizzo in Argentina, si imbatte in un quadro misteriosamente simile al primo (Il tango è una lunga ferita, artista sconosciuto, 1920 circa). Impliciti interlocutori sono Cortázar per il senso del fantastico e ovviamente Borges, per l'idea che il tango, "raffica" o "diavoleria", crei "un buio / passato irreale che in qualche modo è certo / un ricordo che non può esser distrutto / lottando". E qui la danza argentina è davvero la più diabolica complice di questi sfasamenti, quegli stessi che complicano la vita, gli amori, le solitudini. Ma in questo romanzo si apprezza anche la straordinaria capacità del tango, con le sue musiche struggenti e cariche, le sue figure emblematiche, di prendere in giro se stesso, travolgendo la vita con quelle armi dell'ironia e del paradosso proprie di ogni deformazione.
Chiara Lombardi
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