L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Anno edizione: 2017
Promo attive (0)
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Già dal titolo del libro di Piero Buscaroli, uno dei più importanti musicologi del Novecento, si può capire di essere di fronte a un'opera, che con i parametri del "politicamente corretto" ha ben poco a che fare. Dai primi capitoli del volume di memorie, l'Autore, tramite i ricordi della sua lunga vita, spesso fissati su taccuini e lettere, propone una lettura alternativa della storia del Novecento, partendo dalla prospettiva dei vinti del Secondo conflitto mondiale, dei quali si fa paladino affatto non pentito. Vengono così rievocati i massacri partigiani dopo la fine della guerra, taciuti dalla storiografia ufficiale prona al volere dei vincitori e una serie di episodi noti a pochissimi per il medesimo motivo. Il libro però non è soltanto un atto di accusa di un "nemico tra i nemici", Buscaroli rifiutò un'importante onorificenza concessa dalla Repubblica Italiana in sprezzo verso di essa, ma anche una galleria di ritratti di personaggi storici da lui conosciuti: il dittatore portoghese Salazar, Dino Grandi, il console Hidaka che svela importanti retroscena sul 25 luglio 1943, Mishima e il Giappone che fu piegato dalle bombe atomiche, appunti di viaggio nel Sessantotto parigino e praghese, e quello tedesco, Ezra Pound, vinto tra i vinti. Non mancano anche invettive contro i crimini dei vincitori, Alleati e Sovietici e rivelazioni sugli anni '70 e la strategia della tensione. Si tratta insomma di un volume che non può lasciare indifferenti, sia per gli argomenti trattati che risultano scottanti per la mentalità perbenista di una certa sinistra ancorata al mito resistenziale, sia per la raffinatezza e la ricercatezza della prosa di Buscaroli. Consigliato vivamente a tutti coloro che non si accontentano delle verità ufficiali preconfezionate dal sistema "democratico" postresistenziale. Un libro indispensabile per chi vuol conoscere la Storia del Novecento al di là delle semplificazioni propagandistiche, scritto stupendamente, come solo i vinti dalle armi sanno fare.
Comunque la si pensi, vale la pena di lasciarsi condurre lungo il personalissimo percorso all'interno della vicenda novecentesca che Piero Buscaroli ricostruisce in questo libro a metà fra il giornalismo e la memoria autobiografica, attingendo agli innumerevoli appunti, taccuini, articoli raccolti nel corso della sua lunga esistenza. E' un libro che non teme di essere sgradevole, e forse anche se ne compiace, ma che dichiara senza infingimenti le ragioni di una scelta politica, morale, culturale che vede Buscaroli definirsi anti-antifascista non pentito, "cittadino coatto", per sua stessa ammissione, di un paese nel quale non si riconosce. E se pure non si riesce a condividere la prospettiva "revisionista" del racconto, va riconosciuta l'onestà intellettuale del suo autore. La rievocazione di cinquant'anni di personaggi, eventi, luoghi prende le mosse dal crollo del fascismo, e dalle tragiche vicende personali che ne seguirono, e vede Buscaroli testimone di esperienze cruciali della storia del Novecento, dalla guerra in Vietnam, al viaggio in in Cecoslovacchia, compiuto poco prima dell'invasione russa nell'agosto 1968, alle oscure trame che hanno segnato la vita italiana negli anni del terrorismo. Fra le pagine più belle quelle dedicate all'incontro con un ormai anziano Ezra Pound, conosciuto a Ravenna nel 1966. Il ritratto del poeta, il cui volto "seghettato... ricordava certi tipi da Cappella Sistina" occupa i due capitoli conclusivi di questo libro controverso e discutibile nelle sue tesi ma senza dubbio pregevole.
le tesi esposte non sarebbero neanche tutte così campate in aria, da tempo a livello storico si sta rivedendo la figure di churchill, piuttosto che le azioni sconsiderate della "resistenza". quello che ho trovato sconclusionato è tutto l'impianto del libro, dalla prosa pesante e barocca alle farneticazioni sull'olocausto e similia.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore