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Un romanzo che parla del bisogno di sicurezza e dell'istinto di scoperta, del rapporto tra altruismo e autoconservazione e della natura effimera di un certo tipo di ricercatezza.
«Dal cantore oggi più interessante della middle class americana, un nuovo affresco sul presente» - Io Donna
«Il decoro dà corpo allo stupore che all'indomani delle elezioni del 2016 si levò da parte dell'America, ma racconta anche la vita bugiarda e inquieta di un gruppo di cinquantenni privilegiati. Lo fa attraverso dialoghi incalzanti e ironici, pagine di virgolettati in cui si discute di politica, arredamento, letteratura, amori e fughe a Venezia. Uno sguardo tagliente sull'America liberal che ancora oggi stenta a capire come sia stato possibile. E sui suoi imperdonabili tic» - Robinson
Qualche giorno dopo l'elezione di Donald Trump a presidente degli Stati Uniti, in una lussuosa villa del Connecticut, alcuni amici newyorkesi dell'alta borghesia intellettuale si ritrovano per riprendersi da quella che considerano la più grande catastrofe politica della loro vita. Si rifugiano in campagna nella speranza di ristabilire la "bolla" in cui sono abituati a vivere. Eva Lindquist, la padrona di casa, propone una sfida. Chi di loro sarebbe disposto a chiedere a Siri come assassinare Trump? Nessuno, a eccezione di un cinico editore, raccoglie la provocazione. Gli amici progressisti di Eva e del marito Bruce con la loro pavida reazione introducono uno dei temi portanti del romanzo: la paura di fronte a un nuovo clima politico. Delusa dal suo paese, dove non si sente più "a casa" e al sicuro, Eva decide di partire per Venezia, città che ha conosciuto e amato in gioventù. Lì, quasi per caso, visita un affascinante appartamento e decide di acquistarlo. Il soggiorno in quella città la aiuta a cercare un nuovo modo di immaginare il mondo. Intorno a quello di Eva si intrecciano i destini degli altri personaggi, che prendono forma attraverso dialoghi incalzanti e ironici, nei quali si configurano possibili soluzioni a esistenze segnate dall'inquietudine. Ecco allora i tradimenti, le fughe e la menzogna a coprire tutto. "Il decoro" affronta gli imprevedibili appetiti d'amore, di potere e di libertà che plasmano la vita pubblica e privata delle classi privilegiate. Un romanzo che parla del bisogno di sicurezza e dell'istinto di scoperta, del rapporto tra altruismo e autoconservazione e della natura effimera di un certo tipo di ricercatezza.Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Leavitt mette in scena alcuni ricchi americani dell’alta borghesia intellettuale newyorkese che si muovono in quartieri ricchi e case da rivista. L’avvio della storia è dato da una discussione che casualmente porta alla ribalta la psicosi trumpiana di uno dei personaggi, Eva Lindquist, che non riesce neanche a pronunciare il nome di quello che poi diverrà, di lì a poco, il Presidente degli Stati Uniti. Da questo fatto si innesca la storia, che ha anche ambientazioni italiane. Leavitt, insieme all’Isterismo di Eva e dei suoi amici, che non si sanno confrontare con il mondo esterno, ci mostra anche l’incapacità dei personaggi di fare i conti con le proprie inconsistenze e i propri vuoti che presto deflagreranno, cambiando tutto. Mentre si pensa, raggelando, all’idea di una America trumpiana, e si accampano soluzioni di resistenza al peggio, la propria vita personale ha il permesso di rovinare via senza alcuna autocritica.
In quest'opera succede pochissimo, ma consta proprio in questo la sua genialità. La vacuità dei discorsi, spesso irritanti ma godibilissimi, e la ripetitività ossessiva delle azioni dei personaggi concorrono a descrivere una società vuota, superficiale, ipocrita, che si illude di essere latrice di grandi valori umanitari e democratici, quando è invece più autoreferenziale ed elitaristica degli osteggiati nemici repubblicani. Una presa di coscienza che fa riflettere sulle piccole e grandi incongruenze di chi, come forse è anche il lettore, si annovera nella schiatta dei pochi illuminati istruiti contro la massa del popolo violento e bovino. Nel suo ritmo fluido e scorrevole e nella facilità dei dialoghi quest'opera potrebbe benissimo essere la sceneggiatura di un dramma teatrale moderno.
Romanzo sofisticato e spietato nel ritrarre una società borghese colta (diremmo radical chic) e riportandola a livelli di comune e normale banalità. Un grande Leavitt, in un opera bellissima e matura
Recensioni
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