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Dei pericoli della lingua italiana
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Dei pericoli della lingua italiana - Stendhal - copertina
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Dei pericoli della lingua italiana

Descrizione


Linguista d’eccezione, Stendhal scrive questo breve saggio intorno al 1818. Redatto in francese e commentato in italiano dall’amico Silvio Pellico, il testo ragiona con acume e ironia sulla questione della lingua del nostro paese, criticando l’eccessivo purismo e proponendo una lingua viva, parlata e funzionale. Stendhal, da francese innamorato dell’Italia, affronta la vitalità dei dialetti e l’artificiosità di un italiano letterario astratto, mostrando con spirito e leggerezza come la lingua sia riflesso della cultura, della storia e dei suoi vivaci registri regionali. A oltre duecento anni dalla sua genesi, arriva in libreria un piccolo gioiello semisconosciuto di uno dei più grandi maestri della letteratura francese. Una finestra su un’Italia ancora frammentata ma appassionata, capace di un linguaggio autentico e di una comunicazione sincera. Un’analisi brillante e acuta della nostra identità linguistica, ancora attualissima.
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Dettagli

2025
14 novembre 2025
128 p., Brossura
9788834622483

Conosci l'autore

Stendhal

1783, Grenoble

Pseudonimo di Henri Beyle. A sedici anni si trasferisce a Parigi dove si impiega al ministero della Guerra. Nel 1800 raggiunge l'armata napoleonica in Italia e lavora come impiegato nell'amministrazione imperiale, viaggiando in Germania, Austria e Russia. Dopo la caduta di Napoleone si stabilisce in Italia, abitando soprattutto a Milano. Torna a Parigi nel 1821, vive collaborando a riviste con articoli di critica artistica e musicale. Dopo la rivoluzione del 1830 e l'avvento di Luigi Filippo viene nominato console a Civitavecchia. Muore a Parigi. Le sue opere principali sono: "Considerazioni sull'amore" (1822), "Il Rosso e il Nero" (1830), "La Certosa di Parma" (1839), "La Badessa di Castro" (1839), "Vita di Henry Brulard" (1890), "Ricordi d'egotismo" (1892), "Lucien Leuwen" (1894).

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