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Recensioni Del Cenacolo di Leonardo da Vinci. Libri quattro di Giuseppe Bossi pittore (rist. anast. 1810)

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Eugenio di Beauhaurnais commissionò a Giuseppe Bossi una copia del Cenacolo di Leonardo, ma il frutto migliore delle ricerche effettuate per la realizzazione della copia confluì nel testo a stampa definito come “esemplare per l’analisi delle sottigliezze compositive e psicologiche di Leonardo”.Bossi stesso nelle sue memorie scrive: “Ma quanto può risultare questo insigne lavoro… verrà da me descritto in un libro a parte del quale ho già preparati molti materiali… In tal Libro ho intenzione di esporre primieramente quanto mi riuscirà di trovare intorno alla storia dell’opera: poi un’analisi della composizione e alcune riflessioni sul modo di comporre di Lionardo: poi un ragguaglio esatto di tutte le copie, che di tal opera ho potuto rinvenire:  poi una notizia sul sistema delle proporzioni di Lionardo, e infine la descrizione della mia copia, accennando con quali autorità e ragioni io ho scelto un tale anzi che un tal altro procedere…”.Il Cenacolo di Leonardo, capolavoro assoluto dell’umanità, è indagato in questo prezioso e storico libro di Giuseppe Bossi che viene riproposto in versione anastatica dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Milano.Giuseppe Bossi è stato un protagonista della cultura milanese tra la fine del Settecento e i primi anni dell’Ottocento e ha avuto una passione profonda e un rapporto proficuo e continuativo proprio con il Cenacolo, che è stato il modello per la sua preziosa copia, purtroppo persa, e tema del suo celebrato libro pubblicato quasi due secoli or sono.La ristampa del volume di Bossi non solo restituisce al pubblico e agli studiosi un’opera di grande valore per la storia di questa reliquia dell’arte italiana, ma costituisce un’interessante testimonianza della situazione culturale a Milano tra Sette e Ottocento e della sensibilità di Giuseppe Bossi.Giuseppe Bossi (1777-1815) fu un raffinato uomo di cultura, storico e critico d’arte, nonché artista, archeologo, bibliofilo e collezionista. Segretario dell’Accademia di Brera dal 1801 al 1807, si occupò di ampliarne la biblioteca, curarne la collezione di statue, calchi, incisioni, disegni e porre fine alle depredazioni francesi di opere d’arte. Impegnato dal 1807 nell’esecuzione di una copia dell’Ultima Cena leonardesca, dopo assidue ricerche pubblica nel 1810 Del Cenacolo di Leonardo da Vinci, opera considerata ancora oggi fondamentale per la conoscenza del capolavoro milanese.)
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