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Anno edizione: 2021
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Un giallo a metà tra lo stile della Christie e di Camilleri con un protagonista che, nonostante i suoi alti e bassi, si fa amare. Prosa scorrevole e mai noiosa, incisiva nei dettagli mai didascalici. Si sente tutto l'amore dell'autrice per una città che rivela meraviglie in ogni angolo.
Questo libro meriterebbe molta visibilità, meriterebbe un editore che lo pubblicizzasse e lo valorizzasse al massimo, mentre spesso al giorno d’oggi raggiungono le vette delle classifiche le biografie degli influencer o romanzi di minor spessore e qualità. Già il fatto che Lidia De Gaudio sia l’unica scrittrice di sesso femminile ad essere entrata nella collana “Nero italiano” di Fanucci Editore la dice lunga sul valore di quest’opera. Nella prima parte del libro si sviluppano due indagini parallele, quella legata alle ricerche sulla provenienza di un ragazzino colto in fallo nel corso di un piccolo furto, e quella relativa all’assassinio di un medico altolocato, presunta vittima di una vendetta legata alle sue frequentazioni amorose. L’Italia sta per entrare in guerra, nel 1940, e l’ambientazione d’epoca, gli oggetti, le notizie di cronaca sono riportate in modo accurato, frutto di ricerche accuratissime. La documentazione storica minuziosa è alla base di questo libro, la si percepisce dietro la descrizione di ogni oggetto, ricorrenza storica, consuetudine. Quello che mi ha colpito di più nel romanzo è l’uso delle lingua: sempre asciutto e senza sbavature, con frequenti escursioni letterarie nel mondo del dialetto e delle espressioni tipiche napoletane. Il lavoro di lima da parte dell’autrice su ogni singola parola deve essere stato minuzioso. Quale mistero legherà il ritrovamento di ossa umane in una vecchia intercapedine, insieme a un dipinto e a una cofanetto sigillato, che si scoprirà contenere un oggetto prezioso, alla morte di uno stimato medico e a un bambino che non parla del suo passato? L’intreccio è davvero ben costruito e lo scenario che sta sullo sfondo, una Napoli affascinante, in pieno fascismo e con i venti di guerra che bussano alla porta, arricchisce come un protagonista inanimato la narrazione. I numerosi depistaggi e il finale a sorpresa, davvero machiavellico, non smettono di stupire, fino all’ultima pagina di questo memorabile romanzo.
Recensioni
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